Siamo stati ai Wildays. E non volevamo più andarcene

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L’evento

I Wildays tornano per la terza volta a Varano de’ Melegari e giù il cappello agli organizzatori perché l’evento diventa ogni anno più interessante, più divertente, più coinvolgente. Avevamo già intervistato gli Anvil dalla cui mente nasce Wildays (e tante belle “moto speciali”) in occasione della prima edizione ma la manifestazione, com’è naturale che sia quando ci si mette lavoro e passione, cresce di anno in anno raggiungendo appassionati di moto – dall’enduro, al flat track, alle gare di accelerazione – e di auto, in particolare fuoristrada americani e inglesi. Tre giorni, insomma, all’insegna di ciò per cui vale la pena vivere: le auto e le moto d’epoca, la buona musica e l’amicizia.

Un programma fittissimo

Dalle free practice di enduro e flat track, dove bastava buttarsi in pista con la propria moto per provare a migliorare le performance, ai corsi di Enduro Republic e Di Traverso, ai talk dell’immancabile viaggiatore e scrittore Roberto Parodi, ai concerti e dj set. Ce n’è stato per tutti e a qualunque ora. Il parterre degli espositori ha visto una partecipazione in grande stile di Royal Enfield con molte moto in prova, di tanti customizer (un saluto ai ragazzi del California Racer Garage) e di aziende di abbigliamento e accessori, come Velasca, dove lo stile italiano incontra l’America nella produzione di quelle scarpe che a noi motociclisti piacciono tanto. Dopo qualche tempo abbiamo rivisto in azione la Ciaparat, la velocissima Ducati con livree John Player Special guidata da Sami Panseri.

Le 4×4 di Sua Maestà

Insieme ai ragazzi del Club Alfa Matta, Wildays ha organizzato una serie di tour in 4×4 sulle bellissime colline che circondano Varano de’ Melegari. Noi e la nostra Range Rover Classic – insieme a tanti appassionati del marchio Jeep – abbiamo partecipato al tour della domenica mattina. Il giro panoramico, reso più interessante dal punto di vista tecnico dalle piogge delle ore precedenti, si è rivelato un’esperienza bellissima, con passaggi panoramici e nuove amicizie strette in due ore di melma e ghiaia, tra differenziali bloccati e dischi dei freni incandescenti. Il tutto si è concluso alla “Casa di caccia” dove un ottimo pasto attendeva fuoristradisti e forestieri. Poco dopo, a malincuore, complice una pioggerella che aveva ricominciato a dare fastidio, abbiamo diretto le ruote infangate verso la strada di casa. Ma una cosa è certa: ai Wildays 2020, noi ci saremo.

– Redazione Rust and Glory –

Photo credits: Marco Latorre e Pier Francesco Verlato

 

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