Wheels and Waves 2024. Il Moto-Rinascimento

Foto di Kati Dalek (WAW Vintage Rally, El Rollo) – IG @kayadaek per Wheels and Waves.

Foto di Pier Francesco Verlato (Village, TROTL) – IG @rustandglory

Biarritz è il Sud della California. Non la California 2024 con i quartieri blindati dei ricchi, i ghetti dei poveri, lo showbusiness alla coca e le pistole in tasca. È la California dei ’60 e dei ’70, la stessa di The Lost and Found Collection, quella narrata da The Endless Summer e da Un Mercoledì da Leoni. Quella ipercreativa, iperstilosa, ipersportiva.

Il Wheels and Waves rappresenta l’apoteosi di tutto questo: un luogo dove il tempo pare essersi fermato ma dove si continua a innovare, dove i longboard fanno il paio con le scrambler, gli skateboard si accoppiano con le enduro anni ’90 e la gente va in giro con la  Super8, salvo riversare le pellicole su Instagram per reel che stravolgono qualunque giornataccia.

Il bravo Paolo Pitossi di Petrō Classic ed io, quest’anno, abbiamo noleggiato un furgone così da goderci le moto senza far loro subire 3.000 penosi chilometri d’autostrada. 14 ore di viaggio in un giorno (e lo stesso al ritorno) che sono valsi tutta la fatica.

Mercoledì 12 giugno 2024

Er villone (la casa prenotata con los amigos di Formula Iozzi) ha accolto le mie membra stanche il martedì notte consentendomi, l’indomani, di dirigere il parafango oltraggioso dell’XL 500 verso la Punks Peak Race, non prima di aver svaligiato la boulangerie di abbondanti dolci / croissant / caffè. Il tempo è instabile – come sempre nei Paesi Baschi – e dalla nebbia delle montagne che sovrastano Hondarribia si scorge l’infinitezza dell’Oceano Atlantico. Giganteschi e minacciosi avvoltoi svolazzano poco sopra la mia testa: con tutte quelle vacche, pecore e cavalli, ci sarà pure qualcosa di cui cibarsi.

C’è la parata delle nuove Yamha XSR 900 dalla livrea endurance anni ’80 e 120 cavalli scalpitanti e, a seguire, la solita carrambata di cafe racer, chopper e special di ogni epoca e forgia. Si chiacchiera col vicino, nel mio caso un gruppo di membri di un motoclub locale, si fanno foto, ci si abbraccia davanti al baracchino delle birre. È il primo giorno e ci sono tutti i membri della Family da salutare, cene da organizzare, storie da raccontare.

Sono le 4 del pomeriggio e di ritorno al village, dopo un agognato hamburger, prendo conoscenza del luogo più bello del mondo, quello per il quale aspetto un intero anno. Come recita l’e-mail che segue l’iscrizione: “Welcome to Heaven”. Nel mio caso, è esattamente così.

Giovedì 13 giugno 2024

È Artride day. La giornata è tutta al village, lenta ma eccitante, ricca della bellezza delle moto vecchie e nuove (lo stand Brough Superior all’entrata è come la Gioconda al Louvre: distogliere lo sguardo è una pena), di capi d’abbigliamento rarissimi e di perle luccicanti come i caschi Hedon disegnati ad hoc per l’evento. Chapeau al merchandising Wheels and Waves che va a ruba non solo per il desiderio degli avventori di comunicare “io c’ero” una volta di ritorno a Tolosa, Tokyo o Milano, ma anche per il design dei capi e delle grafiche. Peccato, però, per l’assenza di quasi tutti gli espositori italiani presenti nelle precedenti edizioni.

Sono le 17.30 e la Spudorata (la mia XL 500 R) romba a un colpetto di pedale appena accennato. Poco più in là dell’uscita, mi unisco a un gruppo di smanettoni francesi per farmi scortare allo skatepark di Biarritz, dove di lì a mezz’ora si terrà il vernissage dell’Artride, la famosa mostra di moto speciali (e tavole da surf / skate) che farebbe votare al diavolo l’anima di ogni appassionato, anche solo per possedere uno dei mezzi esposti.  Visitata la mostra, il fulcro della serata si sposta in zona food and drinks tra chiacchiere con il gentleman rider Regis Guyot, con Mayol, (grandissimo) filmaker di Vans, e con tanti altri amici.

Venerdì 14 giugno 2024

The Race of The Lord e WAW Vintage Rally. Eccomi, sulle colline dietro Biarritz, verdi come un mare di smeraldi che si confluisce nell’Oceano Atlantico pochi chilometri più a ovest.  TROTLE, The Race Of The Lords, è la competizione dedicata ai mezzi pre-1950 (esiste una categoria anche per le moto poco più recenti) ed è la classica beach race: sabbia, accelerazione, virata a 180 gradi, ritorno. Trae spunto dalle gare che i soldati delle Truppe Alleate disputavano sulle spiagge della Normandia con le loro Harley Davidson e Indian, e l’abilità del pilota sta tutta nel rallentare questi pesantissimi mezzi senza far spegnere il motore. Facile a dirsi, ma il cambio a mano e la frizione al piede sono un terno al lotto anche per chi, quelle moto, le conosce molto bene.  A seguire, poco più in là rispetto all’area di TROTL, lo splendido tracciato del WAW Vintage Rally con bosco, fettuciato e salti degni di una gara di motocross. I più sgamati danno spettacolo ad uso dei fotografi, gli altri si divertono e basta, che poi è ciò che conta. Fa un caldo atroce, ma di lì a poco torneremo a Biarritz per godere dell’aria dell’oceano dalla cima delle scogliere.

Sabato 15 giugno 2024

El Roooolllooooo! La gara di flat track più famosa del Continente torna all’Ippodromo di San Sebastian in Spagna, un’ora a sud di Biarritz, per stupire con le sue tante categorie, dai Lords citati poco più in su, alle Harley Davidson XR 750 dell’epoca d’oro, alle monocilindriche Rotax degli anni ’90. Fino ad arrivare alle elettriche degli anni 2020: con lo zzzzzzzz e la coppia-tutta-subito sanno dare spettacolo, almeno finché l’occhio non cade sul fu-motore che invece mal cela batterie e altre oscenità.

L’ippodromo è gigantesco, suggestivo e con tribune degne di presenze reali, ed effettivamente è così dal momento che la Spagna resta l’unica monarchia tra i paesi del Sud Europa.

Dopo El Rollo si torna al Village, dove la proiezione del documentario di Paul Duvignau – bravo surfer, shaper e fotografo – su un suo recente viaggio alla Endeless Summer con il suo Land Rover 110, regala bellezza e poesia ai fortunati spettatori. La notte è brevissima: due o tre ore di sonno ci separano dal ritorno in l’Italia.

Anche nel 2024, a nove anni dalla mia prima partecipazione, il Wheels and Waves mi ha colpito al cuore con un’energia travolgente, lasciandomi senza respiro fino a quando – e sono certo che accadrà presto – mi deciderò a pianificare con i miei compañeros  di viaje la trasferta a Biarritz 2025.  Come dice Paolo … al Wheels and Waves «è tutto giusto»: non credo esista un modo migliore di raccontarlo.

Pier Francesco Verlato

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