Il ranch di Ralph Lauren: un sogno americano

Testi di Rust and Glory, liberamente ispirati all’articolo His American dream di Whitney Robinson pubblicato su Financial Times – How to spend it.

Fotografie di James Harvey-Kelly per Financial Times – How to spend it.

Difficile racchiudere il genio di Ralph Lauren in un appartamento, in una casa o anche in una villa. Serve un ranch, una sterminata fattoria americana di 17.000 acri in Colorado, negli Stati Uniti d’America (“più grande di Manhattan” sottolinea con orgoglio lo stilista-imprenditore), e 1.000 capi di bestiame a rifornire di hamburger il Polo Bar di New York e di raffinate scarpe e stivali le boutique RRL, il marchio legato all’universo Ralph Lauren preferito dai vintageur come noi e che rappresenta le iniziali di Ralph e Ricky Lauren.

Il ranch è come il set di un film, di una bio-pic che racconta la vita di Ralph Lauren attraverso le sue ispirazioni, la sua creatività, il suo lavoro. Ciò che ne traspare non è riconducibile alla moda e alle tendenze ma piuttosto a un’eleganza che attinge a piene mani dal passato. Arriva così a definire uno stile contemporaneo e destinato a superare, ancora una volta,  la prova del tempo che inesorabilmente trascorre ma che non riesce a scalfirne la bellezza e l’autenticità. Quasi a ricordarci che, quando siamo tentati dagli eccessi, è saggio scegliere la moderazione.

 


 

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È evidente la passione per la “patina” degli oggetti, per l’ingrigirsi, lo scolorirsi, il macchiarsi che è proporzionale alla quantità di vita trascorsa con essi, su di essi, grazie ad essi. Cose che passano di generazione in generazione, che esistono nel loro tempo e al di fuori dal tempo, come la Jeep CJ-5 più bella del mondo.

Come tanti di noi – ognuno a seconda dei suoi desideri e delle sue possibilità – Ralph Lauren è un collezionista: uno che, attraverso gli oggetti, ama raccontare storie su come le persone vivano o abbiano vissuto.

Ralph Lauren, però, è anche un anarchico dell’estetica perché, come ricorda lui stesso, “non ho mai seguito le regole imposte dagli stili architettonici o dalle correnti di design. Semplicemente, so quando qualcosa mi piace. Apprezzo il contemporaneo così come il vecchio West, il country americano e la Bauhaus. Cerco oggetti che mi facciano battere il cuore, non importa se sono inglesi, francesi, antichi o moderni. Qualcosa che attragga il mio sguardo, che mi racconti una storia. Sono e resto un romantico”.

 

 

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