Questa Jeep CJ-5 è l’emblema dello stile di Ralph Lauren
– Testo originale di Tyler Thoreson per Ralph Lauren Magazine –
“È stata sfruttata nei sentieri, lasciata arrugginire a bordo strada e si è riempita della sabbia dei terribili uragani della East Coast”. David Lauren.
“È una fantastica auto per le avventure in famiglia”. Dylan Lauren
“Mi ricordo i nostri genitori al comando della 4×4 e noi 3 fratelli a scivolare per le strade di East Hamptons, in quegli inverni innevati, come su slitte trainate da cavalli”. Andrew Lauren
Nel corso degli ultimi decenni, Ralph Lauren ha accumulato una delle più importanti collezioni di automobili al mondo, ma la macchina a cui i suoi figli si riferiscono non è una delle sue Ferrari, né la Porsche Turbo che ispirò il total black look della collezione femminile 1972. Si tratta della più modesta Jeep CJ-5 bianca che lui e sua moglie, Ricky, acquistarono circa 40 anni fa.
“La Jeep ha uno scopo diverso: è un mezzo utile e divertente”, dice Ralph. “È come un paio di jeans con una camicia bianca. Trasmette la stessa sensazione”.
Che cosa ti ha guidato nella scelta della Jeep? “L’ho comprata perché era.. bellissima!”, dice ridendo. “Era una vettura interessante e molto rara in quel momento. Oggi i parcheggi sono pieni di SUV che non abbandonano mai l’asfalto. Ma nel ’76 una quattro per quattro era un oggetto raro. Non se ne vedevano affatto in giro” puntualizza Ralph che in quelle lunghe estati testava il sistema di trazione Jeep sulle dune di sabbia nei pressi di Long Island. “Guidare sulla spiaggia con i bambini era un evento e alla fine, anche se la macchina era sporchissima, era innegabile che fosse un mezzo perfetto per la famiglia: utile e, allo stesso tempo, con un grande stile”.
“Non sapevo come guidare con il cambio manuale”, ricorda Ricky, moglie di Ralph Lauren. “Allora, mio marito mi ha sorpreso con questa bella Jeep bianca. Mi ha detto che avevo il fine settimana per imparare in modo da portare i bambini in giro durante l’estate”.
“Le vecchie Jeep non sono la cosa più facile da guidare”, dice Andrew, che ricorda la madre “che afferrava coraggiosamente il volante” per trasportare i bambini al supermercato locale dove acquistavano generi alimentari e fumetti. Ma nessuno ha amato la Jeep più del cane della famiglia Lauren, Rugby. “Alle volte mio padre faceva salire Rugby per un giro fasullo intorno alla casa, così gli dava soddisfazione” sorride Dylan.
“È stato un periodo speciale per tutti noi, e lo portiamo ancora nel cuore”, ci rivela Ricky. “Pioggia o neve, sole o nevischio, i ricordi più belli della nostra infanzia sono legati a questa bella e affidabile Jeep Bianca”, aggiunge Andrew.
L’affidabilità della CJ-5 è proverbiale e l’auto, che di solito stava ferma gran parte dell’inverno, era sempre pronta a partire, non importa quanto freddo fosse. “Era come una macchina magica. Arrivavamo all’aeroporto di Montauk, fuori nevicava e le strade erano gelate. A un certo punto la Jeep partiva e noi tutti ad applaudire”, ricorda David.
Nel 2010, dopo oltre 30 anni di sole, sabbia e sale, la Jeep aveva bisogno di un restauro. La carrozzeria era arrugginita in più punti, all’interno l’usura era importante e varie componenti dovevano essere sostituite (il motore invece andava ancora alla grande). Così Ralph decise di restaurare l’auto ma, come ci si può immaginare, senza tralasciare alcun dettaglio: i nuovi sedili furono inviati a un tappezziere con il compito di rifarli identici agli originali, e quando ci si accorse che sulla nuova carrozzeria mancava il logo “Jeep”, si affidò a un artigiano il compito di ritagliarlo dalla vecchia carrozzeria.
Ralph non ha voluto spogliare la Jeep del suo carattere attraverso il restauro. “Non voglio farla sembrare nuova di zecca” disse Mark Reinwald, il restauratore. Con una vernice opaca e la sostituzione ad arte di alcune parti, Reinwald e la sua squadra hanno riportato la Jeep a uno stato di “usura perfetta”, come se fosse “l’equivalente di un paio di jeans preferito, o di una camicia botton-down senza tempo”, dice Dylan. La macchina suscita ancora moltissimo interesse negli Hamptons: “è sempre divertente vedere la reazione dei ragazzi al valet-parking oppure gli abbaglianti delle altre automobili quando non stai guidando una Ferrari o un’auto da corsa, ma una semplice Jeep”.
“La gente mi ferma chiedendomi se voglio vendere la Jeep, ma la risposta è no. Non vendo nessuno dei miei oggetti”, puntualizza Ralph Lauren. “Tutto ciò che compra mio padre resta per sempre” gli fa eco David che è divenuto padre da poco. “Sono stato trasportato sulla slitta attraverso una tempesta di neve da questa Jeep, ho visto Grease e Guerre Stellari al drive-in quando avevo 8 anni. Oggi, ci giro spesso per gli Hamptons con mia moglie, raccontandole queste storie e sperando che un giorno sarà nostro figlio a guidarla”.
Images courtesy of Ralph Lauren
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