– Testi e foto di Marco Latorre –
Si chiude Eicma 2016. Anche quest’anno con una marea di moto, presentazioni, donnine, luci. Un pastone a tratti interessante a tratti divertente. A tratti senza sapore.
Piena maturità o inizio del declino della moda cafe racer? – Prendetela come un’impressione. A caldo ci si può sbagliare. Sicuramente non è una notizia. Non è un fatto. Eppure sembra che quest’anno l’area custom abbia brillato meno dell’anno scorso. E non per colpa dei modelli, alcuni davvero interessanti. Una sensazione – chiariamo ancora una volta – che arriva proprio nell’anno in cui i grandi Brand presentano le “special” di serie più belle di sempre: la Ducati Desert Sled Scrambler (che sembra finalmente davvero una scrambler), la Triumph Bobber (è vero, non ha il telaio rigido, però glitterata viola ha un linea davvero interessante, un ceffone britannico ben assestato), la BMW Nine T Racer e la Urban GS (due interpretazioni raffinate, in pieno equilibrio tra passato e presente), e solo per citare alcuni esempi.
La BMW R 90T Racer
E la Urban GS
From China with love – Si sa, i cinesi crescono e imparano in fretta. L’anno scorso c’era già qualche modello che ammiccava, quest’anno sono sbarcati a Milano dei modelli che non fanno più ridere a nastro. Cioè, quelli che fanno ridere ci sono ancora ma assieme a quelli ce ne sono altri che iniziano ad avere un perché.
Hartford Somoto Cafe Racer
Start-ups and new prospectives – Davvero notevole l’area start-up. La tecnologia vola assieme alla propulsione elettrica e le soluzioni estetiche iniziano ad avvicinarsi sempre più ai desiderata dei motociclisti più vecchio stile. Le generazioni che hanno smontato i carburatori (e lo fanno tuttora) non accetteranno mai un motore senza cuore, che non perde olio e non fa rumore. Ma le generazioni successive – che magari hanno avuto come prima moto una Thruxton a iniezione con i carburatori finti… Chissà. Chi può dirlo? In verità il cambiamento climatico e – a cascata – le normative per l’ambiente decideranno per noi. Staremo a vedere.
Italjet (e le sue iconiche forme) rivivono grazie alla propulsione elettrica
Il concept dell’anno – La Vitpilen 401 Aero di Husqvarna è la cafe racer del futuro. Cupolino, argentata ed essenziale nella forma. È la versione digitale di un capolavoro analogico. Qui non si tratta di una rivisitazione posticcia di un’icona del passato. Questa Aero è un passo in avanti che speriamo entri in produzione il prima possibile. Piccola suggestione: guardate le foto e guardate la sezione che contiene il motore Husqvarna… Se fosse elettrico, notereste la differenza con il 400cc qui montato?
L’Husky Vitpilen 401 Aero. Sarà lei la cafe racer del futuro?
Una delle novità più interessanti del salone: la Royal Enfield Himalayan
La Metisse di memoria Steve McQueen allo stand di Contatempo Scuderia
Presenti anche gli amici di Holy Freedom
La Ducati Scrambler Cafe Racer che tanto ci ricorda la “John Player Special Tribute“
I caschi uber cool arrivano dall’Inghilterra e si chiamano Hedon
Abbiamo un debole per le racer replica. E quella di Roberto Totti è tanta roba.
Parachic a connotare lo stile degli appassionati di moto classiche e cafe racer
Il signor Magni, le special, le ha sempre fatte
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