BMW R80 Dakar by Legend Bike

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BMW R80 Dakar by Legend Bike Vicenza

Dalla ennesima BMW R80 degli anni del pop, nasce una moto che si ispira alla sabbia della Dakar. Come il raid più famoso del mondo, anche per questa motocicletta ci è voluta un bel po’ di pazzia.

L’invasione delle BMW special

Le Triumph Bonneville ormai sono esaurite, non ne rimangono quasi più da caffettizare o scramblerizzare o da rendere special a seconda della filosofia di turno. Ci sono ancora alcune Honda CB, qualche Guzzi V7 e delle rarissime Morini 3 e ½. Qualcuno con coraggio prova a mettere le mani su qualche Ducati. Meno male che le MV Agusta rimangono intatte. Per ora.
Come avrete visto, recentemente ad occupare le pagine in tutte le riviste cartacee e spazio in quelle online come la sottoscritta ci sono le BMW, di solito vecchie K o R risalenti agli anni ’80.
Dopo le inglesi, ora ad uscire dai garage più o meno specializzati e più o meno amatoriali sono le tedesche.
E non volendo essere da meno, anche noi pubblichiamo una BMW special.
Che però ci prendiamo la libertà di annunciarla come qualcosa di insolito, nella forma e nel colore. E se ci permettete, aggiungiamo anche che è in trasformazione, è un corpo che cambia, perché altri elementi potrebbero – siamo ancora nel campo delle ipotesi, del proprietario, non nostre – subire alterazioni.

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Non una banale special

Partiamo subito dal concetto: a vederla si potrebbe definire in questo modo ma non è così. Anzi! Non è né vuole essere una scrambler. Attualmente la parola scrambler esce di bocca fin troppo spesso e con troppa facilità non appena ci si imbatte in una special con parafango anteriore rialzato sopra una gomma tassellata.
Così come la definizione di special, dopo aver cambiato a malapena sella e gruppo ottico davanti e dietro, piazzato due semimanubri e data una mano di nero alla carena o a quel che c’è.
Non per forza di cose si deve definire una moto alla quale si sono messe le mani addosso. Soprattutto se il risultato è ricco di personalità. E la BMW della quale stiamo parlando è ricchissima di personalità.
Quella di Mariano, responsabile della officina Legend Bike di Vicenza, che ha realizzato questa moto.
Quella di Antonio, il proprietario che si è ispirato a una leggenda nella leggenda inseguendo un sogno di gioventù.
E quella di Thierry, che ci ha lasciati forse dove e come meglio non poteva desiderare, creando il mito non di un super uomo ma di super uomini, al tempo molto meno professionisti ed equipaggiati di quelli di adesso, spingendoli a soddisfare il suo ego vincendo i propri limiti, ad avere la meglio sulla sabbia e sui mezzi.

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BMW Dakar by Legend Bike Vicenza

Dall’incontro – per niente facile, avendone vissuto la genesi – di queste personalità, è nata la BMW Dakar.
Antonio stravedeva per Thierry Sabine e la Parigi-Dakar, quella vera di una volta, quella corsa all’inseguimento dei propri limiti senza le tecnologie attuali ma solo grazie a coraggio, volontà, orgoglio e pazzia!
Che cos’era prima questa BMW R80? Il poderoso lifting al quale è stata sottoposta, l’ha trasformata da una mangia asfalto ad una mangia sabbia con pochi rivali.
La sua estetica si ispira a quello più famoso del mondo, quella che una volta era la Parigi-Dakar.
Antonio fin dall’acquisto di questa R80 ha avuto le idee chiare: rendere omaggio ad uno dei suoi miti, Thierry Sabine, caparbio e visionario fondatore del raid più pazzo del mondo e a tutti i coraggiosi concorrenti alla ricerca dei propri limiti, fisici, psicologici e tecnici.
E per realizzarla si è affidato alle conoscenze di Mariano, uno dei massimi esperti italiani delle moto di Monaco di Baviera.
Come detto in precedenza, possiamo assicurare che per arrivare al risultato finale c’è voluta molta pazienza: perché Antonio e Mariano sono due persone agli antipodi. Tanto estroso il primo quanto pragmatico il secondo. Ma il confronto tra estetica e praticità, ha saputo creare una moto ricca di fascino e molto emozionante fin dal primo sguardo, da qualsiasi parte la si ammiri, un gioco tra il committente ed il suo realizzatore, un equilibrio tra sentimento e ragione.

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Ogni parte di questa motocicletta ha una sua storia

Come il mono posteriore dal colore vistoso, un elemento rappresentativo di chi lo ha voluto, una soluzione estetica che Mariano ha concesso non riuscendo ad arginare il temperamento di Antonio.
Come il frontale dal doppio faro: Antonio desiderava un fendinebbia Maxell e, con sua somma sorpresa e profonda commozione, lo ha scovato da un ricambista per caso, ancora intatto dopo 30 anni di scaffale.
Ma non è detto che una persona razionale non sappia sorprendere: infatti gli specchietti sono una soluzione non convenzionale di Mariano. Quello di sinistra è stato fissato su una testata del boxer mentre quello di destra si trova in alto in posizione tradizionale.

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Altro che special total black

Il becco, insieme alla piastra ricavata dal pieno, è un’altra intuizione di Mariano, questa volta in versione ‘batti lamiera’.
Monumentale il serbatoio in vetroresina: un esplicito richiamo alla Dakar grazie alla riverniciatura realizzata da Nick Paint.
Già questo modello è formoso e notevole di suo, a dare ancora più nell’occhio sono i contrasti cromatici (alla faccia delle special total black): del mono abbiamo già detto, evidente quello tra serbatoio e sella, del telaio originale in tinta oro, dei nastri antiscivolo per manubri da bici sugli steli della forcella per finire con i vistosi colpi d’occhio resi dai numerosi adesivi dal look retrò fatti creare apposta da Antonio.

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Una BMW Dakar racing

Anche se alla ricerca dei propri limiti moralmente non esistono vincitori né vinti, la Dakar è pur sempre una competizione e non mancano i riferimenti racing.
Grazie alla paziente capacità di Federico di Effe Design, la sella in pelle rossa sfila il grosso serbatoio terminando con un codino minimale, meglio di una supersportiva.
Per esempio le pedane arretrate che ti fanno sentire – parole di Antonio – protagonista in sella con la moto stretta tra le gambe nascoste e protette nella pancia del serbatoio e nei semimanubri che ti danno il controllo totale.
Anche gli scarichi intendono riprendere le emozioni sportive che la Dakar sa trasmettere: sono stati mantenuti i collettori originali ma i terminali sono made in Virex. Per girare al largo dal concetto di scrambler, i tecnici di Virex hanno optato per la soluzione alta che sbuca sotto la sella, donando alla special un tono più aggressivo. Ed a proposito di toni (non solo come diminutivo di Antonio), una volta accesa dire che il sound della BMW è accattivante è una metafora.
Il motore è l’originale del 1984 ma può godere dell’effetto dei filtri che migliorano l’erogazione e di un kit di maggiorazione “big bore” di Siebenrock che ha portato la cilindrata a 1070 cc e ad incrementare l’entusiasmo in sella: per far salire l’adrenalina non occorre lanciarsi col paracadute ma basta accendere questa moto e dare voce al boxer. Che in questa conformazione, abbinato ad un assetto della ciclistica più performante, è in grado di raggiungere una velocità del tutto ragguardevole, superando i 200 km/h.
Nonostante il restyling estremo il peso rimane ancora sopra i 200 kg ma la R80 Dakar è molto maneggevole e la sella ribassata ci permette di toccare terra.
L’erogazione è notevole: appena apri lei parte aggressiva emozionando con un sound basso e forte senza essere scorbutica.
La triangolazione sella-manubrio-pedane da una sensazione di comodità impensabile: le gambe stringono il gigantesco serbatoio, la posizione coricata sull’anteriore ti porta a spingere ancora di più come la posizione arretrata delle pedane ti fa sentire un vero pilota alla ricerca del miglior tempo possibile tappa dopo tappa del tuo raid quotidiano.
Il risultato è affascinante. Come l’ideale che ha portato Thierry Sabine a creare il raid che ancora oggi fa sognare.
Come questa gara, anche questa moto è stata una impresa che è andata quasi oltre i limiti. Pensiamo che anche a Thierry Sabine sarebbe piaciuta così!
Una curiosità che rende la passione ancora più grande: Thierry e Antonio sono nati lo stesso giorno.

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Antonio e Mariano, rispettivamente il proprietario e il preparatore della BMW R80 Dakar

BMW R80 R DAKAR – Scheda tecnica

Motore:
– motore potenziato a 1070 cc con kit Sibenrock
– impianto di scarico artigianale 2 in1 in2 con terminali a doppio tromboncino by Virex

Ciclistica:
– pedane arretrate integranti i comandi cambio e freno posteriore
– pompa radiale freno anteriore Brembo + tubi in treccia
– telaietto costruito su misura
– ponticello antisvirgolo forcella ricavato dal pieno
– semimanubri
– sella doppia cucita a mano by Effe Design
– gomme tessellate M+S Heidenau
– blocchetto accensione riposizionato sul lato sinistro

Estetica:
– serbatoio Paris Dakar verniciato a tema rally Tafricani by Nick Paint
– doppio faro anteriore su telaietto di supporto fatto a mano
– strumentazione unificata in unico strumento
– parafango anteriore ribattuto a mano
– verniciatura speciale cerchi neri
– specchio retrovisore integrato alla testa sinistra
– collettori di scarico fasciati
– vari adesivi vintage che ricorda il tempo della Dakar

Prestazioni:
– velocità massima di circa 200km/h

Testi e immagini di Alessandro Da Rin Betta

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