Vespa: un’opera da tutelare

Vespa girls

Storica sentenza del tribunale di Torino. La Vespa e le sue forme sono state riconosciute come un vero e proprio marchio tridimensionale.
Il Gruppo Piaggio rende noto che […] il Tribunale di Torino, con una sentenza che passerà alla storia, ha dichiarato la piena validità del marchio tridimensionale dello scooter Vespa e riconosciuto il carattere creativo e il valore artistico propri della sua forma che caratterizza lo scooter fin dalla prima produzione risalente al 1946.

Vespa opera di design da tutelare

Noi italiani quando diciamo che la Vespa è l’emblema del design italiano, soprattutto di quello relativo al periodo del dopoguerra, mica spariamo fesserie né iperboli.
In buona sostanza, la sentenza del tribunale di Torino ha stabilito che la forma della Vespa, in tutte le sue declinazioni delle linee dal 1948, non si può copiare perché deve essere considerata come un vero e proprio marchio: ovvero, lo storico modello del Gruppo Piaggio  viene riconosciuto come una vera e propria opera di disegno industriale. E quindi inimitabile.

Il collegio di giudici del tribunale di Torino della sezione specializzata in materia di impresa, presieduto da Silvia Vitrò, ha emesso una sentenza che passerà alla storia, dichiarando la piena validità del marchio tridimensionale fin dalla prima produzione risalente al 1948 dello scooter più famoso del mondo.
I giudici insomma hanno riconosciuto che la forma della Vespa ha un carattere creativo e un valore artistico propri della forma che la caratterizza.

Il Gruppo Piaggio vince la causa contro la contraffazione

La sentenza conclude una vicenda iniziata nel 2013, in occasione dell’edizione di quell’anno di Eicma, dove la Guardia di Finanza della Compagnia di Rho – Nucleo Mobile sequestrò 11 scooter, esposti e appartenenti a 7 espositori differenti, su richiesta del Gruppo Piaggio, secondo il quale si trattava di una imitazione di Vespa.
Il sequestro è avvenuto in seguito alla rilevazione da parte della Guardia di Finanza della violazione del diritto di esclusiva del Gruppo Piaggio costituito dal cosiddetto “marchio tridimensionale” registrato da Piaggio, che protegge la forma distintiva di Vespa. Forse un aspetto legale sconosciuto ai più, appassionati o meno di moto, ma si tratta di un titolo che rappresenta un fondamentale elemento di difesa delle linee uniche e caratterizzanti dello scooter progettato da Corradino d’Ascanio nel 1946 ed è il più completo strumento di tutela dell’iconica forma di questo prodotto globale. Ma questo riguarda qualsiasi altro oggetto.

Come conseguenza di questa sentenza dei giudici torinesi, le società cinesi coinvolte non potranno commercializzare ‘cloni’ della Vespa in Italia. Era stata una di queste ad agire contro Piaggio per dimostrare che il suo scooter non era un ‘clone’ della Vespa, ma il gruppo di Pontedera ha fatto valere il diritto di forma prima su un modello specifico (Vespa LX del 2005) e poi su tutte le linee prodotte dal 1948 ad oggi. Di qui la sentenza e il riconoscimento della forma della Vespa come opera di design industriale tutelata dalla  legge (articolo 2.10 della legge sul diritto d’autore) e il divieto per la società cinese di commercializzare in Italia il suo modello.

La Vespa, per sentenza di un tribunale, è quindi inimitabile. Ma noi lo diciamo da tempo, proprio in una delle nostre photo collection più ammirate.

 

Vespa_Primavera

L'immagine "Vespa 98cc 1946" presente del libro "FuturPiaggio ? 6 lezioni italiane sulla mobilità e sulla vita moderna", prestigioso volume che, in una veste futurista e ricercata, rievoca la storia e indica il futuro dell?azienda e dei suoi marchi. ANSA/UFFICIO STAMPA PIAGGIO GROUP +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Testo di Alessandro da Rin Betta

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