Avventura e Eleganza. Il Concorso di Villa d’Este 2017 e la sua doppia, bellissima faccia

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– Testi e foto di Marco Latorre –

Se sei un appassionato di cafe racer, moto d’epoca, auto vintage e tutto ciò che ruota intorno a questi incredibili mondi, lo sai già: la primavera 2017 è stata un burnout di appuntamenti tra mercatini di perle e ruggine, gare di accelerazione all’ottavo di miglio, hill climb amarcord e flat track polverosi, tutti in un concentrato di raduni stilosi –  ci siete stati a The Reunion? – in salsa italiana ma sempre più internazionali. 

Ma lo scorso weekend è stato da togliere il fiato. Ci sarebbe voluta la lampada d’Aladino per chiedere l’ubiquità: Coupes Moto Légende al Circuito di Digione, Bike Shed a Londra, Wild Days al Circuito di Varano dei Melegari e… E finisce che approdi al Lago di Como al Concorso d’Eleganza Villa d’Este. 

Eh si, perché il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este è lo scintillio del diamante folle, per dirla alla Pink Floyd. È quel momento magico in cui le perle rare di tutto il mondo si raccolgono, per una volta all’anno. E lo fanno dall’interbellico 1929, il che contribuisce a farci sentire  – una volta entrati – degli autentici appassionati parvenu tra collezionisti di auto milionarie ed esperti innamorati delle storiche a due e quattro ruote più preziose.

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Tra i mille canti di sirena, a travolgerci subito sono le motociclette, a partire dalle “anteguerra”. Ed è proprio qui che incontriamo il mitico Paul d’Orleans, The Vintagentper gli ossessionati di instagram. 

Il tema dell’edizione 2017 è un tributo a Jules Verne, al Giro del Mondo in 80 Giorni. Noi salutiamo Paul e intanto ammiriamo la perla più impolverata e ricca di storia: la Puch 25occ Indien-Reise con la quale nel 1933 il pioniere scrittore e scienziato Max Reisch e il compagno di viaggio Herbert Tichy hanno percorso oltre 13.000 km in uno sconsiderato e magico viaggio che da Vienna li ha portati nella più selvaggia India passando prima per Balcani, Turchia, Iraq, Persia, Baluchistan e Mumbai. Il tutto senza gps, senza smartphone, senza 4G e soprattutto, per lunghi tragitti, senza strade. Un sogno selvaggio e puro che il Sig. Reisch ha condensato in un libro di memorie e di fotografie chiamato in inglese The Shimmering Dream

Noi non lo sapevamo ma ce lo immaginavamo: la Puch 250 di Reisch alla fine ha vinto l’edizione 2017 aggiudicandosi il titolo di Best of Show.

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Nelle due foto in alto, la Puch 250 Best Of Show 2017

Paul d’Orleans – grande esperto di moto d’epoca, in particolare Brough Superior – ci racconta la storia delle altre motociclette più interessanti e poi vola via confermandoci che ci rivedremo tra poco più di due settimane a Biarritz, in occasione di Wheels and Waves. Anche lui, come noi, adora le special dal sapore vintage. 

Oltre alle anteguerra, a Villa Erba ammiriamo tutte le due ruote in Concorso organizzate in diverse categorie. Ci colpiscono gli scooter anni ’50 dei marchi meno conosciuti come lo Scoiattolo blu della bergamasca Rumi e il Nibbio 100 della monzese Gianca, oppure le originali street scrambler giapponesi degli anni sessanta. Snelle e stronzette, come la famosa Honda 300 cc che con quel suo elegante bicilindrico in linea – pochi anni  dopo – ispirò la Laverda a realizzare la sua prima e più famosa maxi moto, la SF. 

E poi una menzione alle Special d’epoca su base Honda CB 750 four; le più  belle per noi erano la Rickman nero oro, la Bimota Honda e, ovviamente, la Seeley Japauto. 

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Tra le intramontabili abbiamo visto anche alcuni prototipi. Su tutti la Husqvarna Vitpilen 400 Aero, carenata stupenda, che la casa madre non si decide ancora a mettere in produzione. 

A Villa Erba, come se non bastasse, c’era pure un evento nell’evento: un’asta RM Sotheby’s di moto e auto brillanti ma dalle storie sfumate, a tratti criptiche. Incontriamo il giornalista Carlo Perelli proprio quando un esperto appassionato ci svela che la Gilera 4 cilindri non si sa proprio da dove arrivi. L’ha pilotata Kiki Guglielminetti? Non è chiaro. L’unica certezza era la quotazione folle: oltre 300 mila euro. 

E poi la Brough Superior SS 100 Moby Dick, splendida ma con molte parti rifatte… all’epoca o poco tempo fa? Mah. Oppure la lussuosa MV Agusta 750S con le pipette delle candele NGK, economiche e contemporanee. No dai, non ci siamo. La più bella all’asta – oltre alla Hondina di Krugger – è  sicuramente la Magni Agusta 750S, serbatoio blu cobalto. Capolavoro senza tempo. 

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Per quanto riguarda le auto, dovremmo aprire un altro capitolo ma lo faremo più avanti. Chiudiamo dicendo che ce ne siamo andati quando si batteva l’asta. Collezionisti da tutto il mondo per un mondo a parte. Diverso. Affascinante. Come la vincitrice dell’edizione 2017: una Alfa Romeo Giulietta SS prototipo del 1957, una di quattro censite. 

Magie. Come quando corri nella polvere. Come quando viaggi senza meta.

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