Motor Bike Expo 2024. La Woodstock dei motociclisti

 

Il Motor Bike Expo è la Woodstock dei motociclisti con le sue mille facce custom, racing, vintage e scooterista. Perché, quella volta a Woodstock (nei miei sogni) ci sono andato per Arlo Guthrie che è vintage, ma la ragazza freak che mi accompagnava era lì per la Porschista Janis, e il cappellone poco più avanti per Jimi e la sua Panhead. Io, dal palco al padiglione 5, mi sono divertito a volare di fiore in fiore, discutendo di novità con Royal Enfield, Moto Morini, QJ Motors, a ammirare i Borghi più belli d’Italia con Wonder Italy, a diventare fan assatanato di Wima, Women International Motorcycle Association. E poi, a inebriarmi di nafta con Roberto Parodi, con cui ho acquistato la mia nuova Insta360 prima di ripartire in sella ai nostri boxer 2V. Destinazione Special Mister Martini per uno o due Engine tonic e le note proto-punk di Dj Ringo. Ora è tempo di pianificare  i prossimi eventi, magari in sella alle Ténéré 700 di Di Traverso Adventouring.

I Rust ‘n Coffee Motorcycle Talks

Dopo Eternal City Motorcycle Show, posso considerare i Rust ‘n Coffee Motorcycle Talks una tradizione delle kermesse motoristiche nelle quali almeno una cafe racer faccia capolino dai padiglioni. E al Motor Bike Expo, come tutti sappiamo, il mondo custom emerge di continuo, dalle personalizzazioni più classiche in stile chopper e bobber alle enduracce dakarizzate (che gioia il padiglione 7 interamente dedicato al fuoristrada!), alle tourer Harley Davidson e Indian che si vedono sempre di più per le nostre strade. Di questo ho discusso con i tanti protagonisti dei Rust ‘n Coffee Motorcycle Talks: dalle ultime novità delle case alle proposte dei club di marca, ai viaggi – ovviamente su due ruote – dai borghi umbri alla Sri Lanka. Gli intervistati ed io ci siamo lasciati andare a sorrisi d’intesa e a fragorose risate, a qualche confessione extra-sala stampa, a una o due battute al limite del politicamente corretto. Guardate le foto e ditemi se non ci stavamo divertendo alla grande!

Al Motor Bike Expo ci sono proprio tutti

Il Motor Bike Expo è spassoso, è irriverente e pur commerciale, è cinematografico: un melting pot di produttori storici europei, americani, giapponesi e di marchi emergenti a Far East, di ricambisti e di elaboratori, di vintageurs e di vespisti.  Al Motor Bike Expo ci vai per comprare la moto nuova e scoprire che un anonimo modello cinese costa poco più della metà del bavarese e vanta pinze Brembo, forcelle Marzocchi e una qualità che quasi-quasi è pari-pari. Per renderti conto che una special costruita a partire da una Guzzi anni ’80 può costare il doppio della succitata bavarese per le migliaia d’ore di lavoro e per la componentistica d’altissimo artigianato e dalla durabilità infinita. Per iscriverti a una scuola di enduro che ti offre una girata con tuo padre che di anni ne ha 75, e non sale in moto da 15 almeno ma che, grazie alla guida di un istruttore F.M.I., può ancora affrontare il single track che ha sempre sognato, questa volta insieme suo figlio.

Un intero padiglione per l’abbigliamento dei sogni

Sì, perché il 3 è il padiglione dei Barbour, dei Belstaff, dei Perfecto e di tutto ciò di cui vorremmo che i nostri armadi straripassero. Capi d’abbigliamento che paiono trafugati dal set di un film con Steve McQueen, e manca solo la Mustang Fastback o un sidecar finto-tedesco per ambientare il cotone cerato e il cuoio screpolato tra gli scenari della mia più fervida ed infantile immaginazione. Perché dopo i padiglioni 1 e 2, dedicati al custom più tradizionale (e fedeli allo spirito originario del Motor Bike Expo), un tuffo nei nostri ’80 e ’90 mi riporta a una dimensione inclusiva e celebrativa dell’amore per la moto in tutte le sue forme.

La moto come leva di coesione sociale

Lo imparo da Vanni Oddera, il campione di freestyle motocross e di mototerapia che, grazie alla sua Fondazione, dona parentesi gioiose di vita-vissuta-pienamente ai malati di tutte le età, dai bambini agli ultracentenari, e che, attraverso la sua rete di volontari, ha fatto conoscere la gioia dell’andare in moto a decina di migliaia di persone. Lo ribadisce la presenza delle tante scuole, dei club e delle associazioni che cementano amicizie fondate sui più nobili tra i valori umani: la libertà e la solidarietà. Ed è questo lo spirito che permea il Motor Bike Expo, l’evento che inaugura la stagione delle due ruote e che proietta la gioia dello stare insieme verso tutti i tanti raduni e le fiere che seguiranno.

E in questo venerdì di sole e di gelo a nordest, vi rivolgo una sola, semplice raccomandazione:

 

N.E.V.E.R.   N.O.T    R.I.D.I.N.G.

 

Pier Francesco Verlato

Foto di Rafael Montañés Ruiz e Pier Francesco Verlato

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