Porsche 911 Wisteria Restomod by Ruote Celeri

La cattedrale

Una chiesa ogni duemila anime, messe di continuo e beghine che raccomandano l’anima a Dio, la loro e quella degli altri in un atto di generosità spesso non capito. Appena oltre il sagrato, caffè corretto-grappa e la saggezza contadina espressa a invocazioni rivolte verso colui che risiede tra le mura dell’edificio antistante e al contempo nelle volte celesti. Siamo in Veneto.

In questa regione di contraddizioni e di bellezza – dalle ville ai capannoni, dei mezzadri risorti a padroni, dai nobili rattoppati agli artigiani esportatori – sono anche altri i luoghi di culto, ché basta imboccare una strada qualunque tra un capanno e un trattore e ti si apre una vista che affanna il cuore. Ci è capitato tante volte nelle nostre scorribande dietro casa, ma l’altro giorno, ai sintomi già citati, si è aggiunto un preoccupante cedimento delle ginocchia.

Sono le 7 del mattino di un sabato da leoni, di quelli che se ti alzi così presto c’è di mezzo un’auto o una moto. Per forza.

Ruote Celeri

Luca e Silvio ci spalancano il portone di Ruote Celeri e, ancora prima di varcare la soglia, l’impressione è quella di accedere a un caleidoscopio di bellezza senza tempo, con una prospettiva tanto ampia da non riuscire a inquadrarla con entrambi gli occhi aperti. Bisogna girare lo sguardo, ruotare la testa perché in ogni angolo c’è una special perfetta, una moto da endurance di-quelle-che-contano, una replica GP che va diligentemente appuntata e studiata successivamente. Il rischio è quello di cedere alle emozioni e invece – calma signori! – che questo è un luogo tutto da raccontare, e nei minimi dettagli.

Poco più avanti, le auto più belle, i mezzi agricoli bellissimi anch’essi, le Vespe e le Lambrette su cui i nostri nonni mezzadri e proprietari accompagnavano le nonne alla messa della domenica – gambe da un lato a trattener le sottane – mentre loro cicchettavano al baretto antistante il sagrato mandandosi reciprocamente a quel paese.

Ha perfettamente senso che Ruote Celeri sia stato inserito tra i musei privati certificati dall’ASI come “luogo ideale per ricordare il Novecento”, con tanto di area accoglienza dove informarsi sulla collezione e scambiarsi idee per scorribande in pista o per tranquille reunion motoristiche tra i vigneti e le cantine dei Colli Berici.

Wisteria

Wisteria è la pianta comunemente detta glicine che assume gradazione di colore simili a quello della Porsche 911 di cui vi raccontiamo. Dal momento che uno dei soci di Ruote Celeri è coinvolto nell’agri-business, ha perfettamente senso che l’auto, a seguito dell’intervento di restomod leggero a cui è stata sottoposta, sia stata battezzata con il nome di una pianta i cui colori esplodono a Primavera.

Wisteria è una Porsche 911, serie 964 Carrera 4, da sempre dello stesso proprietario che ha deciso di riportarla alla piena efficienza e di migliorarne l’assetto e la guidabilità.

La serie 964 in pillole

  • È conosciuta come “Carrera 4” ed è stata presentata a fine 1988 prima della “Carrera 2” per sottolineare la portata innovativa delle quattro ruote motrici. Deriva il proprio schema di trazione integrale dalla 959 su cui la casa di Zuffenhausen aveva condotto i propri test fin dal 1986.
  • Rispetto alla precedente Carrera 3.2, il motore è portato a 3.600 cc e 250 cavalli, le candele sono due per cilindro. Le sospensioni presentano molle elicoidali al posto delle barre di torsione che avevano caratterizzato la 911 fino ad allora.
  • Il peso di 1.450 kg della Carrera 4 è di 100 kg superiore a quello della Carrera 2. Rispetto alla precedente Carrera 3.2 non si notano grandi differenze a livello prestazionale, nonostante l’incremento di potenza di 19 cv. L’impianto frenante è stato adeguato all’incremento della massa.
  • È la prima Porsche moderna sotto tanti punti di vista, vale a dire di più facile utilizzo quotidiano rispetto alle versioni precedenti: la frizione è più “tenera”, è presente il servosterzo e per la prima volta è possibile scegliere il cambio automatico Tiptronic.

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Il restauro della meccanica

Il ripristino ha riguardato soprattutto il motore che, nonostante funzionasse e fornisse ancora la coppia e la potenza originarie, trasudava olio in maniera preoccupante. Lo smontaggio ha riguardato ogni singola parte e si è provveduto a rettificare le teste e i profili sedi-valvole, lucidare i cilindri e pulire i pistoni, lucidare i profili sedi-bronzine. Adriano di Ruote Celeri è inoltre intervenuto sulle bielle e sull’albero motore. Tutte le guarnizioni e i paraolio sono stati sostituiti ed è stato ripristinato l’impianto di aria condizionata.

Il restomod leggero

L’assetto originale è stato modificato attraverso l’adozione di sospensioni ribassate di 4 cm dotate di ghiere per la regolazione, l’impianto di scarico è stato accorciato, i cerchioni RUF presentano un canale più largo pur mantenendo le misure delle gomme omologate a libretto, vale a dire 205/50R17 all’anteriore e 255/40R17 al posteriore. I fari anteriori e posteriori sono ora a led. Pur mantenendosi fedele dal punto di vista estetico a come uscì dal concessionario nel 1990, l’auto risulta ora più bilanciata e godibile nella guida sportiva e sul bagnato.

Photo Credits: Ruote Celeri, Rust and Glory

 

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