Quando si parla di icone, la Triumph Bonneville è con tutta probabilità la prima due ruote a venirci in mente. Dalle prime serie, alle café racer Londinesi degli anni ’60, alla T 140 di Richard Gere, la Bonneville ha sempre avuto un ruolo da protagonista nel mondo delle moto speciali.
Patrick Flynn, un preparatore californiano, ha trasformato molte volte la sua Bonnie del 2005, fino a giungere a questa versione finale, “The Bullitt”, che riassume tutto il meglio dei passaggi precedenti: look aggressivo, dettagli da super sportiva e puro minimalismo.
[When we talk about iconic motorcycles, the Triumph Bonneville is most probably the first bike that comes to mind. From the first series, to London café racers of the ’60s, to Richard Gere’s T 140, the Bonnie has always been the queen of of custom motorcycles.
Patrick Flynn, a builder from California, has gone through the transformation of his 2005 Bonnie several times but has only recently reached soul peace with this latest version, “The Bullit”. This is the bike that summarizes all the best of the earlier releases: aggressive look, racer details and pure minimalism].
The Bullitt potrebbe sembrare all’occhio inesperto una Thruxton modificata solo leggermente, con la sella ereditata dalla moto di serie e i semimanubri a caratterizzarne il look da Ace Café anni 2000. La trasformazione, però, c’è stata, e anche piuttosto radicale. Sotto il profilo estetico, notiamo immediatamente il serbatoio (nero in origine) colore metallo grezzo, l’assenza di specchietti e parafanghi e, menzione d’onore, il faro rotondo a led.
[To the inexpert, The Bullit might seem as a lightly modified Thruxton. However, the transformation has been radical both from an aesthetic and functional point of view. We can immediately spot a gorgeous, raw metal tank, the absence of mirrors and fenders, and the front light with led ring].
La ciclistica è quella che ha subito, con forte probabilità, le maggiori modifiche, a partire dalla forcella rovesciata mutuata da una Suzuki GSX-R 1000, proseguendo con il freno anteriore e con i cerchioni after market. Il risultato è un peso inferiore e una frenata decisamente più efficace rispetto alla moto originale. Non ci risulta che il motore abbia subito modifiche, a parte il nuovo impianto di scarico due in uno con rivestimento ceramico nero. Congratulazioni Pat Flynn per questa Bonnie che toglie il fiato. Si sa, esercizio e esperienza portano alla perfezione.
[Brakes and suspensions went through the heaviest modification: the fork is borrowed from a Suzuki GSX-R 1000, while brakes and wheels are lighter and definitely more performant than the stock ones. The exhaust is 2-into-1 and has been ceramic coated in black. Congrats Pat Flynn for this breathtaking Bonneville, a proof that experience and exercise lead to perfection].
Photo credits: Richard Le (www.richardle.com) via Pipeburn (www.pipeburn.com)
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