“Mito Alfa Romeo”, il grande marchio italiano conquista la Germania

190918_Heritage_Technik-Museum-Sinsheim_02-1024x682

Con “Mito Alfa Romeo”, retrospettiva dedicata alla storia della Casa di Arese, il Museo della Tecnica di Sinsheim inaugura un nuovo padiglione espositivo da 3.000 metri quadrati.

Incredibile ma vero! In Germania si celebra l’industria automobilistica italiana. Non solo l’ottimo cibo dunque, ma anche la capacità ingegneristica, il design e l’eleganza. Una combinazione che durante il secolo scorso ha dato dei risultati niente male dalle parti di Arese. Lo ha riconosciuto anche il Museo dell’Auto e della Tecnica di Sinsheim ospitando una rassegna speciale con circa 40 prodotti emblematici della storia Alfa Romeo.

Non è un evento fine a se stesso, ma il museo ha scelto il marchio del biscione per un’occasione importante: l’inaugurazione del nuovo padiglione espositivo da 3.000 metri quadrati.
Con questa retrospettiva dedicata alla casa automobilistica italiana fondata nel 1910, il Museo della Tecnica conferma la passione e l’attrazione che esiste non solo in Germania, ma anche nel Nord Europa, per le “creazioni meccaniche” dell’Alfa Romeo e del suo straordinario patrimonio umano, tecnologico e sportivo.
In esposizione auto da corsa leggendarie, veicoli di serie, prototipi unici e prodotti tecnici, messi a disposizione da collezionisti privati e dal Museo Storico Alfa Romeo di Arese – La Macchina del Tempo ma, nel corso dei 12 mesi di durata complessiva della mostra, alcuni di essi saranno ciclicamente sostituiti con altri cimeli di grande valore storico.
Al debutto della rassegna è presente una importante selezione di pezzi appartenenti alla collezione di FCA Heritage – il Dipartimento che tutela e promuove la storia dei marchi italiani del Gruppo FCA – e provenienti dal Museo Storico Alfa Romeo, come per esempio l’Alfa Romeo SE048SP o l’Alfa Romeo 1900 C52 soprannominata “Disco Volante” o l’Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport carrozzata da Touring.

Non solo magnifici esempi del miglior design italiano automobili ma anche contenuti tecnici, quali un motore di Formula 1 o l’innovativo sistema di trazione integrale Q4 adottato sull’Alfa Romeo 156. Il nuovo padiglione “racconta” la storia ed il design Alfa Romeo, inclusa l’evoluzione del logo nel corso dei primi 109 anni di vita del brand.


Ti piace l’articolo? Sai, scriverlo ha richiesto tempo, energia e passione.
Vuoi fare qualcosa per noi? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere contenuti esclusivi
e lascia un commento sulla nostra pagina Facebook.

Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport (1947)
Nata nel 1939 insieme alle altre versioni della 6C 2500, anche la top di gamma Super Sport avrà la carriera bruscamente interrotta dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e vivrà una seconda giovinezza nell’immediato dopoguerra.
Fino al 1946 la Super Sport è venduta esclusivamente come autotelaio, lasciando l’onere delle carrozzeria alla clientela, anche se non mancano le versioni “standard” di alcuni carrozzieri storicamente vicini alla Casa. Alla ripresa delle attività dopo il conflitto mondiale, al contrario, nei listini ufficiali fa la sua comparsa una carrozzeria disegnata e prodotta dalla Touring: sebbene ancora legata alle realizzazioni di fine anni Trenta, l’evoluzione stilistica è continua e costante, fino a donare alla vettura, all’alba degli anni Cinquanta, una fisionomia completamente diversa. Elevatissimo e costante è invece il livello qualitativo, con lavorazioni all’avanguardia e materiali di prim’ordine.
Il sei cilindri da 2.500 centimetri cubici della vettura sviluppa una potenza di 105 CV (81 kW) grazie alla presenza di tre carburatori.

Alfa Romeo 1900 C52 “Disco Volante” (1952)
Nel 1952, dopo l’abbandono della Formula 1, Alfa Romeo analizza diverse possibilità per il suo futuro impegno nello sport competitivo. Il responsabile dello sviluppo, Orazio Satta Puliga, e i tecnici della progettazione studiano il potenziale della Alfa Romeo 1900 per ricavarne una vettura da competizione da far concorrere in categoria Sport, assecondando anche le richieste di Max Hoffman, importatore californiano del marchio, che chiedeva all’Alfa Romeo una barchetta adatta alle gare d’oltreoceano. Modificano il motore con un blocco in lega leggera e una cilindrata aumentata a due litri. La potenza sale così a 116 kW (158 CV) per una velocità massima di oltre 220 km/h. Come struttura portante viene utilizzato un telaio in tubi d’acciaio a traliccio mentre la carrozzeria viene realizzata dalla Carrozzeria Touring in alluminio con struttura Superleggera. Nel 1952 vengono costruite dapprima tre spider a due posti che pesano in assetto di marcia soli 824 chilogrammi. Per via del suo stile futuristico il modello viene soprannominato “Disco volante”.
L’esemplare esposto è l’unico dei telai con carrozzeria coupé.

Alfa Romeo SE048 SP (1989) e motore V1035 (1990)
Nel 1989 Alfa Romeo prepara il suo ingresso nel campionato del mondo sport-prototipi (World Sportscar Championship) avvalendosi della collaborazione di Abarth che, nella massima segretezza, sviluppa un prototipo in base al regolamento del cosiddetto Gruppo C. Il telaio è realizzato in fibra di carbonio, la carrozzeria in un materiale composito di fibra di carbonio e Kevlar. Le prove vengono effettuate con diversi motori, tra cui un motore aspirato V10 da 3,5 litri di cilindrata (codice V1035) che Alfa Romeo aveva sviluppato originariamente nel 1986 per il team Ligier di Formula 1. La vettura viene battezzata SE048 SP – seguendo la tipica nomenclatura Abarth – ma non viene mai utilizzata in gara avendo Alfa Romeo disdetto il proprio impegno nel campionato del mondo sport-prototipi anche a causa dello scarso interesse della FIA. Nel frattempo, il telaio viene equipaggiato con un propulsore V12 di origine Ferrari.

La più bella pubblicazione sulla storica casa di Arese. Un libro immancabile nella tua collezione
La più bella pubblicazione sulla storica casa di Arese. Un libro immancabile nella tua collezione

Sistema di trazione Alfa Romeo 156 Crosswagon Q4 (2004)
Nel 2004 Alfa Romeo assegna la sigla “Q4” alla sua tecnologia di trazione integrale permanente, con distribuzione variabile della potenza tramite differenziale centrale a tecnologia Torsen. Il sistema di trazione Q4 viene utilizzato nella Alfa Romeo 156 Crosswagon, una variante della Sportwagon alta 6,5 centimetri in più. In questo modello il sistema di trazione Q4 realizza, in regime normale, una maggiore distribuzione della potenza sull’asse posteriore: in accelerazione, fino all’80% della coppia è trasferita alle ruote posteriori. Un vantaggio del sistema Q4 è la compatibilità con i sistemi di sicurezza elettronici, tra cui il sistema antislittamento (ASR) e il controllo della stabilità (denominato VDC dal marchio Alfa Romeo).
Il modello “sezionato” in esposizione in Germania, azionato da motori elettrici e con luci a spiegare il funzionamento della meccanica, è stato realizzato per la campagna di lancio.

Modello Alfa Romeo 155 V6 TI (1992) per la galleria del vento
Con l’Alfa Romeo 155 V6 TI il marchio italiano partecipa con successo negli anni Novanta al Campionato Tedesco Turismo (DTM) e alla successiva serie di gare del campionato ITC. L’esordio della vettura in pista avviene nel 1993, quando l’Alfa Romeo vince il campionato DTM contro la forte concorrenza tedesca e il pilota Nicola Larini si aggiudica la classifica dei piloti. L’Alfa Romeo 155 V6 TI ha un motore V6 aspirato a benzina con 2,5 litri di cilindrata, che eroga nel 1993 circa 309 kW (420 CV). Il modello esposto – che riproduce la vettura in scala 1:4 – è stato utilizzato nella galleria del vento per le prove aerodinamiche.

Photo Credits: FCA Heritage e Technik Museum Sinsheim

 

Testo di Alessandro da Rin Betta

Commenta con Facebook

Ti potrebbe interessare anche...