Lancia Delta Integrale “Futurista”. L’auto della vita

Uno si ricorda le auto di quando aveva diciott’anni, o meno. Così dicono i meccano-sociologi o i filosofi del pistone. E tante volte ci beccano. Chi come me è cresciuto negli anni ’80 ha impresse nella mente alcune geometrie stradali che a trentaquattro anni, come quando ne aveva quattro o quattordici, lo costringono ancora a repentini movimenti del collo al passaggio di un’icona d’infanzia rumorosa e sputacchiante. Magari ha tre bambini a cui stare attento, o è alla prima uscita con una ragazza che pretende – giustamente – gli occhi su di lei. Lui, però, non ce la fa. Ma quali sono queste calamite di pupille acquose? Le Porsche raffreddate ad aria innanzitutto, e questo spiega il fenomeno Singer, qualche Ferrari dei videogiochi e – certamente – la Delta Integrale, magari l’Evoluzione dei primi anni ’90, quella con i passaruota allargati che emanano cattiveria da tutte le prese d’aria. Poi vecchie Jeep e Land Rover ma questa è un’altra storia che riguarda me e pochi altri. Attraverso un’eccezionale operazione di resto-modding, Amos Automobili dell’eclettico designer e car collector Eugenio Amos ha fatto rivivere la Delta Integrale nella sua evoluzione 2018 realizzando la “Futurista”, una versione a tre porte, fibra di carbonio ovunque, 1.250 chili e 330 cavalli meccanici, analogici e  non indotti da un banale software del cambio automatico. Ne sta costruendo venti, tutte già vendute al prezzo di 270.000 euro. Godetevi le foto e seguite Amos Automobili su Instagram, dove l’auto della vita appare a più riprese in tutta la sua bellezza.

Riportiamo di seguito il pensiero di Eugenio Amos che non poteva descrivere meglio le sensazioni comuni a tanti tra noi. “Quest’auto per me significa molto. È la mia visione romantica in un mondo troppo asettico, troppo veloce, che corre superficiale ed intangibile come il vento. Quest’auto significa che mi sono stufato del mondo dell’automobile prima come cliente, poi come costruttore. Delta Futurista è pura, analogica, grezza ed essenziale. È servito tanto lavoro, da parte di persone estremamente talentuose, per eliminare tutto il superfluo e portare alla luce solo ciò che conta davvero per me. Ho scelto la Delta perchè è l’auto che mi ha fatto innamorare delle auto”.

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Photos courtesy of Amos Automobili, Quattroruote

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