Da una Honda Dominator del 1989 è stata realizzata una leggera scrambler tanto facile in città quanto divertente sullo sterrato. Quando la tecnicità e la creatività si incontrano, il risultato è questa fantastica special.
Honda Dominator Scrambler
Dopo il giro di Triumph Bonneville e BMW R 80 tocca alle Honda Dominator passare sotto le cure estetiche di preparatori e customizzatori. I risultati non li commentiamo perché come sappiamo in questo settore sono soggettivi più che mai.
Questa volta trattiamo un caso fuori dal comune: un po’ perché non esce da un garage più o meno specializzato e perché fino ad ora nessuno ne aveva parlato.
Daniele Mantuano è un distinto signore con base a Vicenza, radici romane e collegamenti sparsi.
La sua professione si sviluppa nei settori creativi: l’ho conosciuto per un discorso legato a dei gioielli e parlando del più e del meno ci siamo trovati a parlare di moto, scoprendo una passione comune.
Così mi confessa che anche lui si è lasciato trasportare dalla moda – tutt’altro che passeggera – delle cafe racer e delle special.
Non una mania anzi, si può parlare dell’applicazione delle sue doti creative in ambito motociclistico. E siccome siamo in un mondo soggettivo, mi lascio andare allargandomi anche all’utilizzo di un certo buon gusto e di una nostalgica eleganza.
Una certa competenza tecnica capace di tradurre le proprie attitudini personali però è ineluttabile così Daniele ha dato questo compito alla officina carrozzeria Trevi di San Pietro Mussolino, in provincia di Vicenza. Non proprio il più comodo dei fornitori ma se Daniele ha deciso di affidarsi a una officina della profonda provincia vicentina avrà avuto i suoi buoni motivi.
Una scrambler elegante
“Cercavo qualcuno capace di tradurre le mie indicazioni e sapevo che l’officina Trevi era in grado – dice Daniele – Volevo ridare nuova vita a questa Dominator all’alba dei suoi 30 anni. Non sono così dedito a questo tipo di attività e non ho le competenze tecniche per eseguire certi lavori. Però in anni di lavoro un po’ di senso estetico l’ho sviluppato. Il mio obiettivo era quella di esaltare lo spirito off road di una moto mito degli anni ’90, capace di portare lontano la gente ma anche di farla divertire con del leggero sterrato.
Senza stravolgerla, senza estremizzazioni”.
Ma non è finita qui, perché Daniele vuole andare oltre: “Le special per definizione sono moto vintage. Ma devono anche rispecchiare la personalità e i gusti del motociclista, di chi le pensa e le vuole. Non è escluso che una cafe racer non possa essere anche elegante!”.
La bellezza della semplicità
Daniele trova ampio consenso: la sua Dominator Scrambler ha un design pulito, semplice che trascende nell’eleganza, pur mettendo in risalto una sportività massima e un aspetto vintage eccellente.
Ma come si è arrivati a questa moto nel suo aspetto attuale? Daniele ha voluto eliminare tutte le plastiche, ha fatto lucidare i mozzi dei cerchi e della base, fatto realizzare parafanghi in alluminio, una sella artigianale al posto di quella originale, ha sostituito il serbatoio con uno di una vecchia Gilera, aggiunto un strumento unico tondo che riprende la forma del piccolo faro tondo cromato.
Sospensioni e ammortizzatori sono originali: all’anteriore è stata data una forte lucidata ma è tutto materiale di fabbrica.
L’avviamento a pedale è stato mantenuto e funziona, l’unica deviazione dal vintage cromato e lucidato che Daniele si è voluto concedere è stata l’accensione a pulsante, ma ben nascosto sotto al manubrio.
In sella alla Honda Dominator Scrambler
In occasione della Straffexpeditionrad di Lavarone, ho avuto l’occasione di provare questa moto lungo i tornanti delle SP 349, 350 e sugli sterrati nei pressi del Forte Belvedere.
Si capisce qualcosa appena montati in sella: anche con il pieno, la Dominator è così leggera che ti invita a farci un giro, giocando con la propria immaginazione.
L’accensione con il pulsante è un salto nel tempo e il sound coinvolgente: ecchecaspita, com’è possibile non chiedere a Daniele di farci un giro? E meno male non è uno di quei motociclisti gelosoni, oppure ha fiducia nel sottoscritto!
La risposta del monocilindrico non è pronta. È istantanea. Non spinge a chissà quale potenza ma, utilizzando un gergo culinario, qb per darci dentro divertendosi. Viene quasi da dispiacersi a non essere in mezzo al traffico urbano per provarne l’agilità ma mi rispondo da solo, perché deve essere un bel gusto.
Allora me la godo al massimo nei tornanti, lasciandola andare in discesa e riprendendola aprendo in uscita di curva oppure tenendo il gas aperto – non spalancato – in salita. Il sound che esce dal doppio scarico è una goduria ma ancora di più il comportamento della moto che parte slanciata grazie alla coppia più che sufficiente. Perché non è la quantità che conta, ma la qualità! E sotto al sedere non manca affatto. Certo vibra, ma sennò che monocilindrico sarebbe?
Sullo sterrato saltella come un grillo – pensavo agli stambecchi, ma non mi sono concesso prove che non mi competono – e il reparto frenante è affidabile al massimo, così stop e ripartenze fanno parte del gioco.
Perché la special di Daniele si guida come un giocattolo con una sola differenza: che questo è uno di quelli che non stanca mai, anzi vi ricordate i vostri preferiti, che se ne stavate lontani per un po’ vi mancava moltissimo? La Dominator Scrambler è proprio così.
“Purtroppo è così: purtroppo perché ho un’altra modo a casa e, per colpa di questa, quell’altra la uso poco”, ammette Daniele.
Complimenti a Daniele, capace di combinare la filosfia cafe racer ai propri gusti e all’eleganza.
In fondo la scrambler deriva dal verbo inglese to scramble che tradotto in italiano significa mescolare.
Ah, preciso che Daniele è anche un bravo cuoco. E siccome gli piace cucinare per gli amici, ci ha preso gusto anche con le moto, tanto che si ritrova a progettare delle special per gli amici. Tutto torna.
Spero anche un altro giro su questa Dominator allora!
Durante la prova su strada abbiamo usato:
Casco: 70s Helmets SuperFlakes Vintage Racer
Giacca: Spidi Furious Jacket
Pantaloni: Spidi Furioous Tex Jeans
Guanti: Spidi TX-1 Glove
Scarpe: Stylmartin Marshall
Testo di Alessandro da Rin Betta
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