Ducati 750 S Z-Stripe. La transizione gloriosa (50 esemplari realizzati)

Prima della 750 SS (Super Sport), gli ingegneri Ducati realizzarono un modello di transizione che venne prodotto prodotto per soli due anni. A raccontarla così, pare che la 750 S (Sport) sia in qualche modo “incompiuta”. Parliamo invece di una moto “incompresa” dagli stessi progettisti nel suo grande potenziale estetico e dinamico . Continuate a leggere ché capirete che cosa intendiamo.

Già ad uno sguardo iniziale, la Ducati 750 S è una cafe racer bella e finita con quei semimanubri da GP, le pedane arretrate e gli scarichi tuonanti tipici dei bicilindrici bolognesi del tempo. Pensate che arrivò anche negli Stati Uniti destando non poco stupore dal momento che la moda inglese dell’Ace Café, del 59 Club e dei rockers si concretizzerà in un modello a stelle e strisce solo nel 1977 con la Sportster XLCR.

Eppure, la 750 S rappresenta non solo un’assoluta novità in termini di eleganza del design ma anche per quanto riguarda la dirompente innovazione che la rende progenitrice di tutte le Ducati moderne: il bicilindrico a L. Progettata dal grande Fabio Taglioni, la 750 Sport fu sviluppata a partire dal monocilindrico già utilizzato sui modelli Ducati più noti, aggiungendo però un secondo cilindro inserito nel basamento e parallelo al terreno. Il risultato finale fu un V-Twin da 748 cc raffreddato ad aria che erogava 62 CV a 8.200 giri al minuto per una velocità massima di circa 210 chilometri all’ora. La dotazione standard includeva carburatori Dell’Orto, cambio a cinque marce e sospensioni Marzocchi di fascia alta. Eppure, l’ingegner Taglioni non vedeva l’ora di avviare alla produzione i primi modelli con distribuzione desmodronica, ed ecco perché la 750 SS raccolse l’eredità della 750 S dopo soli due anni.

La 750 S è stata prodotta in 2360 esemplari ma i primi 50 usciti dalla fabbrica di Bologna presentavano un sottotelaio più ampio e il serbatoio decorato con la livrea “Z-Stripe”. Successivamente, Ducati scelse di sostituire la carrozzeria originale in fibra di vetro con parti in acciaio. Gli esemplari di 750 S Z-Stripe oggi sopravvissuti sono rari e preziosi.

Quella che vedete nelle foto è una delle 750 S Z-Stripe uscite dagli stabilimenti produttivi Ducati. In particolare, si tratta di quella consegnata al pilota napoletano Guido Bourelly, conservata perfettamente e ora affidata all’atelier vicentino Ruote Celeri che, a seguito di un restauro conservativo volto a mantenere la perfetta efficienza di ogni parte del mezzo, è stato incaricato della vendita.

Testi e immagini (c) Redazione Rust and Glory

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