Riconoscere un coyote quando se ne vede uno. La nuova BMW Urban G/S di Fuel Motorcycles

L’officina di preparazioni spagnola Fuel Bespoke Motorcycles di Karles Vives ha trasformato la BMW R nineT “Urban G/S” in un capolavoro di tecnica e stile pronta per la prossima Scram Africa.

La maggior parte delle scrambler a listino punta più sull’estetica che non sulle reali capacità fuoristradistiche. La stessa R nineT Urban G/S, nonostante la gloriosa sigla Gelände / Straße, è più adatta ai centri cittadini che ai sentieri battuti, anche se una volta ne abbiamo vista una affrontare un guado in nonchalance, ma questa è un’altra storia (esistono motociclisti eccezionali).

Quando BMW Motorrad Spagna ha consegnato a Fuel Bespoke Motorcycles una Urban G/S da modificare, renderla adatta alla guida fuoripista era un obiettivo irrinunciabile. Karles e il suo team non hanno però tratto ispirazione dai deserti nordafricani, ma hanno guardato oltreoceano dal momento che la moto si ispira inequivocabilmente alle desert racer californiane anni ’60.

Uno degli obiettivi principali di Fuel era quello di creare una linea piatta dal serbatoio al parafango posteriore, quindi il telaio BMW era una buona base di partenza. Con la moto spogliata di plastiche e serbatoio, il team di Karles ha progettato un sovra telaio che ha consentito di appianare ulteriormente le linee di serbatoio e sella. La modifica è stata eseguita senza impattare sul telaio originale in maniera irreversibile.

La sfida successiva è stata quella di montare un serbatoio di carburante più piccolo, pur mantenendo la pompa della benzina OEM. Per raggiungere questo obiettivo, Fuel ha costruito un piccolo serbatoio ausiliario in alluminio per alloggiare la pompa, sistemandola dove si trovava la scatola dell’aria.

Il serbatoio di una vecchia Suzuki GT250 è stato restaurato e adattato alla moto. Contiene 15 litri di carburante: solo due litri in meno rispetto a quello di serie. La sella è unica, imbottita in pelle scamosciata; un chiaro accenno alle vecchie selle da competizione.

Su entrambi i lati sono appesi presenti tabelle porta numero personalizzate, realizzate per Fuel da un artigiano specializzato in lavorazioni in vetroresina. La moto ha moltissimi accenni alle scrambler del passato, ben raccordati tra loro: un manubrio largo e arretrato, un piccolo faro anteriore da moto da trial della migliore tradizione spagnola e parafanghi cromati.

Il sistema di scarico è la vera chicca: realizzato completamente su misura, ha una linea meravigliosa da ogni angolo lo si guardi. Karles ammette che non è stato pensato per la guida quotidiana ma sottolinea che il sistema originale può essere reinstallato piuttosto facilmente.

Questa desert racer non è però solo apparenza. Fuel ha installato un nuovo kit Andreani all’anteriore e un ammortizzatore Öhlins al posteriore.

Le gomme sono Continental TKC80, una scelta ricorrente per le maxi enduro usate spesso fuoristrada. I cerchioni a raggi tubeless sono optional della casa per la Urban G/S.

Le pedane da hard enduro e i coprivalvole aftermarket aiutano a cambiare ulteriormente l’aspetto. I piccoli indicatori LED sono quasi al riparo da rotture nel caso in cui la moto cada lateralmente.

Con un manubrio più largo, un serbatoio più sottile e proporzioni più compatte, questa Urban G/S è decisamente più gestibile nei percorsi accidentati. Ha anche perso un po’ di peso migliorando la maneggevolezza e la reattività. I nuovi filtri dell’aria K&N rendono inoltre il motore più aggressivo agli alti regimi.

Tutto si complementa perfettamente, con una livrea che sembra uscita direttamente dagli anni ’70. La verniciatura è ispirata alle Aermacchi Harley-Davidson, in particolare alla Baja 100, una moto realizzata da due costruttori per la famosa competizione messicana. Un’idea molto simile al progetto Coyote: due produttori differenti che uniscono le forze per realizzare una desert racer.

Il logo “Coyote” sul serbatoio e sul retro del sedile riflette l’idea di un animale che si adatta alle condizioni difficili del deserto, esattamente come questa moto.

Che cosa aspettiamo a portare la Coyote nel suo ambiente naturale? Non sarà la California, ma un tramonto Sahariano dopo una giornata di polvere e piste, potrebbe già fare al caso nostro.

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Images and video courtesy of BMW Motorrad and Fuel Bespoke Motorcycles

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