Voisin, il visionario estremo

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di Maurizio Vaglietti

Automobili “Avions Voisin” è una storia di intrecci, di metodo e avanguardia, di spregiudicatezza e passione. È la storia di un marchio che ruota attorno a un uomo lungimirante e indecifrabile: Gabriel Voisin, uno dei padri dell’automobilismo.

Chi era dunque Gabriel Vosin? Nei dizionari è riportata la qualifica di ingegnere: non lo fu mai. Frequentò architettura. Ma una personalità così complessa non può essere incasellata con una sola definizione. Allora? Un iconoclasta, come lo definisce uno dei massimi studiosi della marca? Si, forse. È descritto come tirannico, caratteriale, solitario ed egoista. Sicuramente fu genio, innovatore, pioniere. Una di quelle figure che solo il secolo breve ha saputo regalarci. Anagrammando il suo nome otteniamo “vision”. Ecco, un visionario.

Gabriel Voisin nacque in Francia all’inizio del 1880 e assieme al fratello Charles fu uno dei primi avventurosi pionieri del mondo aeronautico.

Fratelli
Gabriel e Charles Voisin

 

Grazie alle intuizioni sull’aerodinamica e all’utilizzo di materiali all’epoca innovativi come l’alluminio, la società dei due fratelli “Avions Voisin” diventò in breve tempo il maggior fornitore dell’Esercito Francese –  e di alcuni Alleati – nel corso della Prima Guerra Mondiale. Il conflitto mondiale permise così ai fratelli Voisin di accumulare una considerevole fortuna. Ma proprio all’inizio dell’avventura il giovane Charles morì prematuramente lasciando tutto il destino in mano al fratello Gabriel.

Finita dunque la Guerra, Gabriel Voisin – lungimirante – realizzò che il mercato dell’aviazione civile non sarebbe “decollato”  nel breve termine e così decise di impiegare tutte le sue competenze e intuizioni in quell’oggetto mobile e magico da poco inventato: l’automobile.

Gabriel si trasferì poco lontano da Parigi, a Issy-Le-Molineaux, e registrò il suo marchio: Avions Voisin. Un nome che avrebbe conservato per sempre nella parola “Avions” il suo primo grande slancio pionieristico, quello che ebbe assieme al fratello nel cielo, in volo.

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Le innovazioni in campo automobilistico

Ricerca della massima funzionalità, utilizzo delle leghe d’alluminio, perfezionamento dei profili aerodinamici, maniacale attenzione al centraggio delle masse per incrementare la tenuta di strada e la guidabilità delle vetture. Motori ‘avalve’ con distribuzione a foderi scorrevoli – anziché a valvole in testa – garantivano un’impressionante silenziosità e dolcezza di funzionamento in un’epoca nella quale la precisione meccanica era ancora un terreno da esplorare.

Masse

Sono suoi i primi studi sulla dinamica di frenata. Quando ogni mezzo a quattro ruote veniva frenato sull’asse posteriore, Gabriel Voisin, nel 1919, perfezionò i sistemi frenanti anteriori. Attraverso la collaborazione con Lockeed, questa soluzione tecnologica diventò universale. Dal 1925 inoltre Voisin estese l’utilizzo del servofreno su tutta la propria gamma prodotta.

Le sue vetture, come gli aerei del resto, furono tutte creazioni originali e – allo stesso tempo – tremendamente efficaci, robuste, silenziose. Brillanti.

Gabriel Voisin era difatti considerato – anche dagli altri costruttori – un uomo capace di mettere in pratica tutte quelle idee che sembravano destinate a rimanere teoriche.

Le sue carrozzerie erano brevettate in alluminio: molto leggere e con uno stile netto, definito. Estremamente personali; costruzioni tipo la “Lumineuse”, caratterizzate da ampie vetrate e sottili montanti per aumentare la visibilità, sono e rimarranno iconici voli di pensiero trasformati in realtà.

In breve tempo le vetture “Avions Voisin” riscossero successo nell’alta borghesia e tra le celebrità dell’epoca: il presidente della Repubblica Francese Alexandre Millerand, Rodolfo Valentino, Maurice Chévalier, Joséphine Baker e più tardi Le Corbusier furono tutti clienti del noto Gabriel. Il surrealista Man Ray corteggiò Kiki de Montparnasse a bordo della sua “Lumineuse” fiancheggiando la Senna.  Ray fu così legato a quella vettura che decise di renderla immortale inserendola in uno dei suoi rari film.

Rodolfo Valentino

Una grande intuizione che cambiò la storia dell’automobilismo anche se non porta il nome di Voisin ne mantiene il DNA.

André Lefebvre entrò giovane operaio nelle officine “Avions Voisin”; diventò poi ingegnere, direttore del Laboratorio di Studi e, contemporaneamente, pilota. Lefebvre fu il figlio spirituale riconosciuto e rivendicato di Gabriel Voisin che, insieme a lui, nel 1934, studiò, costruì e collaudò una 8 cilindri a trazione anteriore. La società in quegli anni navigava in cattive acque e Gabriel Voisin raccomandò André a un altro André: Monsieur Citroën.

Sotto la guida tecnica di Lefebvre, la casa del Deux-Chevrons sviluppò e presentò al mondo delle quattro ruote due straordinarie pietre miliari della Traction Avant: la 2CV, la DS.

Lefebvre
André Lefebvre

 

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Prototipo Tout Petite Voiture

 

Prendiamo a questo punto in esame tre vetture particolarmente significative della produzione “Avions Voisin”:

C6 Laboratoire – 1923

In occasione del “Grand Prix de vitesse ACF” di Tour, Voisin si trovò a gareggiare contro l’amico-rivale Ettore Bugatti. A sfidare il Tank di Bugatti fu il giovane André Lefebvre in veste di progettista e pilota di una avveniristica vettura Voisin, prima al mondo con telaio monoscocca e altre innovative soluzioni quali la carreggiata posteriore di soli 75cm pensata per evitare l’utilizzo del differenziale e rendere la vettura più leggera. Il critico raffreddamento del motore invece fu migliorato adottando una pompa ausiliaria comandata dinamicamente da una piccola elica posta sopra il radiatore. Per non intralciare la visuale del pilota, il volante fu tagliato. Una soluzione semplice e futuristica se pensiamo che la soluzione fu adottata da tutti i marchi solo a partire dagli anni novanta.

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Le C6 Laboratoire schierate alla partenza del GP ACF

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Bugatti ‘Tank’

 

C20 – 1930

Nel 1930, fa il suo esordio il telaio ‘surbaissé’ che, grazie all’inversione dei longheroni, garantisce un’altezza totale che non supera il 1.5 mt. I passeggeri si trovano lungo i fianchi del tunnel di trasmissione favorendo l’abbassamento del centro di gravità mentre l’abitacolo è centrato sul telaio per una ripartizione ottimale dei pesi. Tecnologia ed estetica si legano indissolubilmente.

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C20 Myra in una fotografia del’epoca
C20
C20 proprietà del Mullin Automotive Musem

 

C25 Aérodyne – 1934

Con il profilo ad ala rovesciata e tetto curvo, alleggerito da oblò, che si apre scorrendo all’indietro grazie a un ingegnoso sistema pneumatico a depressione, la C25 attira l’attenzione nei saloni di quell’anno.

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C25 Aérodyne – Mullin Automotive Museum

C28 Aérosport – 1935

Forse la prima vettura con carrozzeria ‘ponton’ – ossia con parafanghi integrati – disegnata su telaio scatolato. Utilizza una doppia linea di scarico: una tradizionale e una più libera per aumentare le prestazioni. Design d’avanguardia.

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C28 Aérosport

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La Belle Epoque e L’Art Nouveau applicata

Gabriel Voisin fu profondamente uomo del suo tempo. Nel corso della ‘Belle Epoque’ parigina, un tavolo da Chez Maxim era sempre disponibile per lui e i suoi amici che spesso accompagnavano ballerine dell’Opèra e le prime ‘mannequin’.

La sua casa in Boulevard Exelmans, lussuosa e con piscina coperta, era punto di ritrovo per la Parigi del bel vivere.

Vogue Flyer1 Flyer3E L’estetica degli anni ’20 si riflette anche nelle sue creazioni. Nonostante l’estrema razionalità e la ricerca dell’efficienza assoluta, Voisin contrappone alla brutalità funzionale dei rivetti e delle cerniere elementi decorativi forti: le verniciature cariche di colore, le carrozzerie ad angoli vivi, i tessuti delle tappezzerie interne con motivi geometrici, cuneiformi e scozzesi.

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C27 Aérosport – Mullin Automotive Museum

 

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C27 Aérosport – Mullin Automotive Museum

 

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Le numerose affinità, di carattere ed estetica, tra Voisin e l’architetto svizzero Le Corbusier portarono i due a sviluppare una collaborazione. O meglio, un progetto di sponsorizzazione. Durante l’”Esposizione Internazionale delle Arti decorative ed Industriali” che si tenne a Parigi nel 1925, Le Corbusier presentò un piano urbanistico denominato “Plan Voisin” con il quale si proponeva di ridisegnare, con l’estetica e la funzionalità del periodo, il centro di Parigi.

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Le Corbusier – Studio ‘Plan Voisin’

L’ammirazione di Le Corbusier per Voisin è confermata dalle numerose testimonianze fotografiche nelle quali, ritraendo le sue costruzioni, il grande architetto includeva la sua vettura personale come elemento decorativo.

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Mente vulcanica – Bureau d’études

Prima dell’avvento della Seconda Guerra Mondiale, gli eventi costrinsero Gabriel Voisin a voltare pagina e a rifugiarsi nel suo ufficio studi, fucina di innumerevoli idee radicali quali il “Biscooter”: un mezzo minimalista e rudimentale totalmente agli antipodi dal lusso sfrenato delle grandi Voisin.

Biscooter, costruito su licenza in Spagna sotto il nome di “Biscuter”, ottenne un buon successo e contribuì a modernizzare quella nazione che, fino alla prima metà degli anni ’50, era ancora segnata dalla guerra civile, immobilizzata dal franchismo.

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Oltre a aeromobili e automobili, Voisin fu sempre attivo nel proporre e progettare oggetti funzionali ed efficienti. L’elenco è vasto: limitiamoci ad alcuni esempi in ordine sparso:

Hangar gonfiabili

Progettati durante la Prima Guerra Mondiale per dare rifugio agli aerei sui campi di battaglia. Gonfiabili a bassa pressione, facili da trasportare, rapidi da mettere in opera.

Hangar

Motor Fly

Commercializzata a partire dal 1919, si tratta di una ruota motorizzata per trasformare qualsiasi bicicletta in – diremmo oggi – ciclomotore.

MotorFly

Maison en trois jour

Nel 1920 venne presentata come soluzione per far fronte alla crisi degli alloggi seguita alla Grande Guerra. Si tratta di una completa e già arredata unità abitativa prefabbricata e pronta per essere consegnata ed installata in tre giorni.

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Coccinelle

Nel 1937, Voisin presenta un azzardato prototipo di vettura ad architettura romboidale con motore stellare a 7 cilindri

Cocinelle

All’inizio degli anni ’60, Voisin si ritirò nella campagna francese, in un mulino da lui ristrutturato, dove visse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi a scrivere le sue memorie e non abbandonando mai il tavolo da disegno. Si spense nel dicembre del 1973.

Gabriel Vosin fu creatore di superbe vetture ma non divenne mai un grande costruttore automobilistico in quanto, con la sua personalità anticonformista, fabbricò sempre veicoli a sua immagine: troppo unici per incontrare un vero successo commerciale.

Fu più un abile artigiano, un sarto d’alta moda, pronto a cucire stoffe preziose sulla figura del cliente. A quell’epoca, le vetture riflettevano fortemente l’animo del loro creatore.

Il costante rifiuto del compromesso caratterizzò la vita e le opere di Gabriel Voisin come un uomo che non si preoccupò mai dell’opinione degli altri.

Bibliografia e Photo Credits

  • Mes Milles et une voitures – Gabriel Voisin – Edizioni La Table Ronde – 1962
  • Automobiles Voisin 1918-1958 – Pascal Courteault – White Mouse Editions – 1991
  • Voisin la différence – Reg Winstone – The Mullin Automotive Museum – 2015
  • Gabriel Voisin, journal d’un iconoclaste – Serge Bellu – ETAI Editions – 2013

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