The Small Escape, il cortometraggio che celebra la liberta. A bordo di una BMW Isetta

“Fin dalla loro invenzione le automobili hanno portato all’umanità libertà e autodeterminazione. Le auto uniscono le persone. Il film sottolinea questi principi”

Jens Thiemer, Head of BMW Brand Management

A 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, l’omonimo museo di Friedrichstrasse nella capitale tedesca commemora la storia della città che un tempo era divisa, dello stretto controllo tra il confine Est e quello Ovest e delle persone che cercavano una strada verso la libertà, contro tutte le avversità. Al piano superiore, vicino alla finestra che si affaccia sul Checkpoint Charlie, c’è la più piccola macchina mai usata per una fuga: la BMW Isetta.

Klaus-Günter Jacobi (79), guida del museo, accompagna regolarmente i visitatori durante la loro visita. Ma ciò che sanno in pochi è che Jacobi non solo conosce tutti i tentativi di fuga, ma l’idea di nascondere una persona all’interno della minuscola bubble car e attraversare il confine con il passeggero inosservato fu sua. È così che il suo migliore amico è riuscito a fuggire da Berlino Est arrivando a Berlino ovest. 30 anni dopo la caduta del muro di Berlino il BMW Group racconta la storia di come Klaus-Günter Jacobi, il suo amico Manfred Koster e la mini-auto aiutarono nove persone a fuggire dalla DDR. Questa storia è la trama del film “The Small Escape”, che è stato presentato in anteprima il 2 ottobre 2019 su Youtube e su gli altri canali social media del BMW Group.

Il film elaborato in stile blockbuster riporterà il pubblico al lontano 1964. La famiglia Jacobi aveva già lasciato la parte Est della città nel 1958, tre anni prima della costruzione del muro di Berlino. Quando il suo vecchio amico Manfred Koster gli chiese di aiutarlo a fuggire dalla DDR Jacopi pensò ad un piano molto coraggioso: la sua BMW Isetta sarebbe stata l’auto della fuga. La piccola coupé, che misurava solamente 2,30 metri di lunghezza e 1,40 metri di larghezza, avrebbe suscitato poco sospetto con i soldati di frontiera, o almeno così sperava. Ancora oggi sembra praticamente impossibile nascondere una persona all’interno di una BMW Isetta. La bubble car è già molto stretta per due persone sui sedili posteriori. Il nascondiglio per il suo amico venne costruito dietro il sedile, accanto al motore. Jacobi, che era un meccanico, effettuò la trasformazione nel suo ex laboratorio a Berlino Reinickendorf. Ritagliò un’apertura nel rivestimento dietro il sedile, rimuovendo la ruota di scorta e il filtro dell’aria. Sostituì anche il serbatoio da 13 litri con un contenitore da 2 litri per fare spazio al passeggero nascosto.


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 Il 23 maggio 1964, poco prima della chiusura del valico di frontiera a mezzanotte, la BMW Isetta trasformata da Klaus-Günter Jacobi, passò al di sotto della sbarra aperta. Poco dopo aver passato la frontiera, liberò il suo amico Manfred dal nascondiglio e lo strinse fra le sue braccia con immensa gioia. Questa è stata l’unica volta in cui la BMW Isetta di Jacobi è stata utilizzata come auto di fuga, ma il suo successo ispirò altri otto cittadini della RDT che riuscirono a fuggire ad Ovest negli anni seguenti, proprio all’interno di una BMW Isetta trasformata in modo simile. Oggi la macchina è esposta nel Museo del Muro di Berlino. Il film “The Small Escape” diventerà un’installazione permanente della mostra sugli spettacolari tentativi di fuga.

Ufficio stampa BMW – Redazione Rust and Glory

The Small Escape, un film di Alex Feil. Storia di Erwin Prieb. Riprese di Khaled Mohtaseb

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