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Schott Perfecto’s history. La madre di tutte le giacche da moto

2 Marzo 2023 by Rust and Glory Leave a Comment

Photo credits: IG @AlexanderLeaving

“Perfecto” ha una chiara radice latina: significa compiuto, ideale, coerente con i valori più alti, con gli ideali supremi. Ha perfettamente senso, dunque, che il fondatore dell’azienda di capi in pelle Schott NYC, Irving Schott, abbia scelto questo nome per identificare la giacca più iconica prodotta nei suoi stabilimenti, il “chiodo da motociclista” che tra soli cinque anni compirà un secolo di esistenza.

In realtà, Mr. Irving, figlio di russi emigrati a New York, non sapeva – o forse sì – che stava disegnando e mettendo sul mercato la giacca da moto “perfetta” e che il pubblico dei biker, dei rocker e degli outlaw glielo avrebbe presto riconosciuto.

L’azienda Schott venne fondata nel 1913 e operò a lungo negli scantinati di un palazzo nel Lower East Side di Manhattan, a New York. Inizialmente, Irving Schott e i suoi impiegati producevano capi in pelle su commissione facendosi notare per i dettagli in pelliccia, come il colletto e i polsini.

Negli anni ’20 del secolo scorso si verificò l’esplosione di un nuovo mezzo di trasporto: la motocicletta. Non fu una novità di quegli anni (Harley Davidson era nata nel 1903) ma le moto cominciavano ad assomigliare a qualcosa di ben definito e non erano più soltanto biciclette con un motore.

All’evoluzione nel design delle due ruote, seguì presto il bisogno di maggiore sicurezza e fu così che Mr. Irving, da bravo imprenditore, fiutò il business per la produzione della sua prima giacca di pelle in serie: il Perfecto. Inizialmente, intercettò il suo pubblico presso il concessionario locale Harley Davidson con un prezzo fissato a 5,50 dollari.

Com’è fatto un Perfecto?

  • Il Perfecto è una giacca che richiede molti stadi di lavorazione, tanto per la scelta e la trasformazione della materia prima, quanto per la cucitura dei vari strati tra loro. Le stesse zip rappresentarono una novità introdotta da Irving Schott il quale brevettò un sistema per innestarle sulla pelle spessa e rigida delle sue giacche, disegnate per mantenere il calore corporeo nei gelidi inverni newyorkesi.
  • La novità più importante introdotta con il Perfecto fu la chiusura asimmetrica. La zip centrale è progettata infatti per essere tirata con una sola mano, magari indossando i guanti, così da consentire al motociclista la massima agilità. Si tratta di una soluzione pensata per uno scopo pratico, senza nessuna concessione all’estetica.
  • La cintura in vita impedisce il passaggio dell’aria durante la guida. Le tasche, asimmetriche anch’esse, sono studiate per l’accesso più semplice possibile.
  • Sono presenti due piccoli rever, caratteristica che più di tutte le altre connota esteticamente il Perfecto, che spariscono nel momento in cui la cerniera viene chiusa fino al collo.
  • Negli anni, sono stati messi sul mercato vari modelli di Schott Pefecto ma i due più iconici restano il 618 e il 613. Il secondo si distingue dal primo per la presenza di una stelletta sulle spalline. Si tratta dell’unica concessione all’estetica pensata da Mr. Irving, così da differenziare la propria offerta agli occhi dei potenziali clienti. Il modello 613 è stato prodotto a fasi alterne in tutti gli anni di esistenza del Perfecto.

Il prezzo di uno Schott Perfecto nuovo sio aggira intorno ai 1.200 euro.

Proseguiamo con il nostro excursus storico

Fu certamente il Selvaggio (The Wild One), film con Marlon Brando del 1953 a rendere per la prima volta noto il Perfecto al grande pubblico e a connotarlo come la giacca degli outlaw, tanto che all’uscita del film e per parecchi anni dopo, alcune scuole americane vietarono ai propri studenti di indossarla.

Lo stesso James Dean, ai tempi un’icona dei teenagers, si fece spesso fotografare indossando un Perfecto.

Gli anni ’60 furono quelli dell’America edonista e improvvisamente ricca, dei quartieri residenziali con giardino e dei primi lavori “dalle 9 alle 5”. In quel periodo, il Perfecto venne oscurato da Brooks Brothers, J. Press e dagli altri marchi preppy, restando appannaggio dei gruppi di motociclisti come gli Hell’s Angels.

Fu nella seconda metà degli anni ’70 che lo Schott Perfecto conobbe un comeback eccezionale: prima con i Ramones, poi con Bruce Springsteen e Lou Reed che lo indossarono in ogni occasione. Proprio nel 1975, grazie a numeri di produzione sempre crescenti, Schott decise di spostare gli stabilimenti produttivi da Manhattan al vicino New Jersey.

Gli anni ’80 e ’90 furono forse il momento di massimo splendore per l’iconica giacca Schott: da Joan Jett ai beniamini dell’hard rock e del glam metal, tantissimi artisti ne fecero la bandiera del loro stile, tanto è vero che molto difficile immaginare un giovane Slash senza il suo Perfecto.

Dal 2018, lo Schott Perfecto è esposto al MOMA (Museum of Modern Arts) di New York, come esempio di design eccezionale.

Una storia di 95 anni che noi di Rust and Glory ci auguriamo che possa continuare per sempre. Long live Schott Perfecto!

Marlon Brando nel 1953. A seguito del film “Il selvaggio” molte scuole americane vietarono il Perfecto
James Dean negli anni ’50
Bruce Springsteen nel 1975
I Ramones nel 1997
Lou Reed negli anni berlinesi
Brad Pitt per uno shooting a Londra nel 1992
Il Perfecto realizzato in partnership con Sailor Jerry Spiced Rum. Sailor Jerry è considerato il padre della American Tattoo Art
Lo Schott Perfecto esposto al MOMA nel 2018

 

 

 

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