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Kawasaki Z900RS: la rinascita di un mito in chiave modern classic

2 novembre 2017 by Alessandro da Rin Betta Leave a Comment

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Una modern classic mancava alla casa giapponese e così a EICMA 2017 si presenta con la Z900RS, che riprende il design della Z1 Super Four 900 del
1972.

Kawasaki Z900RS a EICMA

Chi pensava che quello delle modern classic fosse una tendenza strettamente legata al vario mondo delle moto special e ormai entrata nella sua fase calante, dovrà ricredersi. Le case motociclistiche, chi più o meno seriamente, più o meno tempestivamente, si stanno impegnando in questo segmento.
Per esempio dalle parti di Akashi dopo il (ri)lancio della W800, discendente della W650, si sentiva la necessità di prendere parte della torta. Così, alcuni giorni fa al Salone di Tokyo è stata presentata la Kawasaki Z900RS. Si tratta di una modern classic che richiama in modo piuttosto esplicito la Z1 Super Four 900 del 1972. una delle pietre miliari non solo della storia della casa nipponica ma anche di tutto il settore motociclistico, stravolgendo i canoni delle moto di grossa cilindrata dell’epoca.

Z900RS: la modern classic secondo Kawasaki

Blog, siti, forum e social media erano stati intasati da anteprime relative alla Z900RS, tanto da farla diventare una delle moto più attese.
Come si nota, l’aspetto omaggia la sua antesignana ma è un modello tutto nuovo.
La sigla RS sta a significare “Retro Sport” e sintetizza la filosofia che hanno seguito designer e ingegneri per sviluppare questa moto: il motore infatti in parte è il 4 cilindri raffreddato a liquido montato sulla Z900, ma la RS è fatta per rivolgersi a un diverso tipo di motociclista, più interessato al fascino delle moto di un certo tempo, più attratti dal desiderio di tornare in sella ad una moto che alle sue effetive prestazioni.

Lo schema colori (disponibili tre diverse combinazioni: un rosso/nero evocativo omaggio alla Z1, un classico nero con dettagli dorati e argentati ed un più moderno ma intramontabile verde impreziosito da loghi “900” sui pannelli laterali); il badge applicato sui pannelli laterali e il suo speciale trattamento; i coperchi valvole lucidati e le alette del cilindro in evidenza sono dettagli pur minimi ma che richiamano aspetti estetici della originale Z1.

Ma la tecnica della Z900RS guarda al presente: il telaio è stato completamente rinnovato e i fari a LED dimostrano la sua attualità fin dal primo giro di chiave. Dallo scarico esce un sound frutto di uno studio approfondito sulle frequenze sonore.

Motore classico, soluzioni moderne per la Kawasaki Z900RS

Il motore è un tradizionale quattro cilindri in linea da 948cc da 111 CV di potenza, che promette il giusto mix di potenza e armonia, sviluppato per gli amanti (leggi nostalgici…) della storia motociclistica e per offrire ottime prestazioni ai bassi e medi regimi, grazie a una coppia di 98,5 Nm a 6.500 giri.
Una modern classic è una moto dallo stile classico ma con soluzioni tecniche moderne: infatti ecco spuntare il KTRC (Kawasaki Traction Control) a due impostazioni e disinseribile, per gestire al meglio diverse condizioni di guida, da quella più sportiva a quella su fondi bagnati o scivolosi.

Rispetto alla sua progenie, la Z900RS è stata messa a punto per essere più leggera e quindi maneggevole.
Per quanto riguarda la ciclistica, all’anteriore monta una forcella rovesciata da 41 mm di diametro che mira a garantire il massimo della comodità, tanto nel misto urbano quando nella guida più sportiva, sia nelle strade di città che in quelle più tortuose. Per soddisfare le preferenze del motociclista e il suo stile di guida la forcella è dotata di regolazione di estensione e compressione.
Sul manubrio un riser permette una posizione di guida più dritta rispetto alla Z900 e una correta visione della strumentazione, composta da schermo LCD multifunzione inserito tra due quadranti analogici (tachimetro e contagiri) che combina l’aspetto retro con la tecnologia moderna.

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Stile classico ma soluzioni moderne abbiamo detto: e infatti a differenza della Z1 che montava due ammortizzatori posteriori, la Z900RS è stata equipaggiata con un mono orizzontale Back-Link Kawasaki, già presente su altri modelli Kawasaki Supersport e Supernaked. La scelta è stata presa per offrire un alto livello di performance sportiva, un particolare che gli ingegneri giapponesi non erano disposti a sacrificare. Il monoammortizzatore ha una posizione molto vicina al baricentro della moto, centralizzando le masse e liberando spazio per scarico e silenziatori, migliorando sensibilmente la maneggevolezza. Altro beneficio di questa scelta riguarda le prestazioni del mono: essendo più lontano dallo scarico la pressione  di olio e gas è meno influenzata  dal calore e quindi le sue prestazioni restano più costanti.

Il reparto frenante è composto da due semi-flottanti da 300 mm con pinza doppia ad attacco radiale, monoblocco a 4 pistoncini opposti davanti
e un disco singolo da 250 mm con pinza a singolo pistoncino dietro.

Sotto l’aspetto classic della Kawasaki Z900RS si celano le più moderne soluzioni per garantire sicurezza ma anche migliorare l’esperienza di guida: i tecnici giapponesi hanno pensato ad alcuni accorgimenti  tecnologici. Non potevano di certo imbottirla ma ce ne è quanto basta.
Si parte con l’ormai imprescindibile ABS con software formulato sulla base di innumerevoli test svolti nelle più diverse situazioni, per assicurare la massima stabilità in frenata e un maggior piacere di guida.
La Kawasaki Z900RS è dotata anche del sistema tecnologico ERGO-FIT che permette a piloti di diverse altezze e corporature di trovare la posizione di guida ideale. Manubrio, pedane, sella e altre parti collegate al telaio possono essere regolate attraverso una combinazione di componenti intercambiabili che possono essere adattati su diverse posizioni. Ciò consente a piloti di differente statura di trovare la migliore posizione di guida.
Realizzata grazie all’esperienza vincente del reparto corse, la frizione assistita e antisaltellamento (Assist & Slipper Clutch) agisce sia come limitatore di coppia in scalata sia come meccanismo servo assistito che alleggerisce l’azionamento della leva. Leggasi: in caso di eccessivo effetto “freno motore” in seguito a rapide scalate (o all’innesto accidentale di una marcia inferiore), la camma antisaltellamento interviene, allontanando il mozzo frizione dal piatto di azionamento. In questo modo si allenta la pressione esercitata sui dischi frizione per ridurre la coppia di reazione ed evitare il saltellamento e lo slittamento della ruota posteriore.
Per offrire una maggior potenza e un miglior controllo, alla Kawasai Z900RS non sono stati risparmiati i sistemi Dual Throttle Valve (aspirazione a doppia farfalla), ovvero una tecnologia a doppia farfalla per cilindro sviluppata per addolcire la risposta del motore senza penalizzare le prestazioni. Il funzionamento è semplice: oltre alla valvola principale, fisicamente collegata all’acceleratore e controllata dal pilota, c’è una seconda serie di valvole governate dalla centralina con lo scopo di regolare la portata dell’aria aspirata rendendo la risposta più dolce, aumentando la potenza e migliorando l’efficienza della combustione.
Come gli altri sistemi di gestione elettronica Kawasaki, il Dual Throttle Valves è stato progettato secondo la filosofia di “assecondare le intenzioni del pilota offrendo un supporto più naturale possibile”.
La Z900RS non avrà un motore estremo ma, come tutti, se utilizzato sovra modo porta a economie poco convenienti. Ecco spuntare l’Economical Riding Indicator: una spia sul cruscotto che indica quando il proprio stile di quida è favorevole in termini di risparmio di carburante. Quando lo stile di guida è efficiente e cioè il consumo è contenuto in relazione alla velocità, il segnale “ECO” appare sul pannello LCD del cruscotto invitando a mantenere quella andatura per ridurre il consumo di carburante e aumentare l’autonomia (nonché a minimizzare l’impatto sull’ambiente circostante).

Una modern classic concorrente dal Sol Levante

Le modern classic presto non saranno più una prerogativa delle case motociclistiche europee: le varie Triumph Bonneville-Thruxton-Scrambler, la Ducati Scrambler, la Moto Guzzi V7, la BMW R nine-t con le sue diverse varianti e il confermato e attesissimo Fantic Caballero dovranno ora affrontare la concorrenza del Sol Levante. Ci aveva provato Honda ma la CB1000 si è rivelata piuttosto velleitaria. Vediamo quale sarà la reazione del mercato e come accetterà questa quattro cilindri in un mondo bicilindrico.

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