Milano. Spazio Gessi, atmosfera alla Marvel, musica elettronica e luci rosse. In questo scenario, ieri è stata presentata Lacama, la prima moto elettrica italiana “custom”. Una moto camaleontica che guarda al futuro della mobilità, carica di tecnologia all’avanguardia e prestazioni da paura: 95 cv di potenza e una coppia a 208 Nm. Velocità massima 180 km/h e accelerazione da 0 a 100 in 4,6 sec.
E non solo. Perché dal vero questa Lacama ha un suo fascino. Una sua cifra.
Pensate alle special di Kimura, bene. Lacama è l’estremo opposto e sicuramente l’amante della ruggine, del rumore e dell’odore di benzina la troverà sgradevole, inconcepibile. Eppure il futuro della mobilità guarda in quella direzione. Questo può far incazzare ma anche riflettere.
In questa nuova Lacama si avverte inequivocabile lo sforzo di donare fascino alla propulsione elettrica, un tema oggi ancora poco considerato dai grandi brand delle due ruote.
Il motore elettrico a magneti permanenti – ad asse trasversale – della Lacama è fornito da una società europea ed è raffreddato in combinato aria e acqua. La batteria è a celle al litio da 15kWh – permette 2.000 ricariche – e garantisce un’autonomia di circa 180 km. Per quanto riguarda i tempi di ricarica, grazie alla presa combo in 40 minuti si può ricaricare l’80% della batteria. Con la presa standard 6 kW, ci vogliono invece 3 ore per il 100% di carica.
Manutenzione, rodaggio, carburazione, dimenticatevi questi termini. Il motore elettrico è un mondo nuovo anche se già sperimentato con successo negli anni 20. L’unico ostacolo oggi, come allora, è il limite della batteria. Ostacolo che – come Elon Musk sta insegnando – presto non ci sarà più.
Fino ad allora però, questi esercizi di stile, design e tecnologia rimarranno un desiderio realizzabile solo per pochi. La Lacama infatti sarà disponibile nella seconda metà del 2017 in circa 200 esemplari a una cifra che si aggirerà attorno ai 35 mila euro.
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