Ci sono moto che ci fanno – e sempre ci faranno – battere il cuore. Per tutti quelli della nostra generazione, queste sono le enduro anni ’80, quelle che da piccoli ammiravamo parcheggiate nei centri cittadini, oppure impolverate nei paesi di campagna. Le Djebel, le XR, le Ténéré hanno popolato la nostra immaginazione per lungo tempo: moto prestazionali, affidabili, con l’avventura nel DNA. Eravamo tutti Edi Orioli nella nostra immaginazione e quando i più fortunati tra noi sono riusciti a mettere la mani sopra una di queste due ruote, ecco, è stato l’avverarsi di un sogno.
In Italia, la cilindrata preferita erano i 600cc. Ci sono però altri luoghi dove la necessità delle grosse cubature non si è mai veramente espressa. Uno di questi è il Brasile, dove l’esigenza di economia di funzionamento si mescola a quella di agilità e leggerezza del mezzo costretto a districarsi tutti i giorni nella giungla del traffico delle grandi capitali.
E’ proprio a São Paulo che Carlos Eduardo Manso, avvocato di giorno e preparatore la notte, ha messo le mani su questa XL 250 del 1984, per realizzare la scrambler dei suoi sogni.
In effetti, Carlos è un pioniere in questo senso. A differenza di paesi come Argentina e Colombia, la new wave of custom motorcycles non si è ancora espressa a pieno. Sarà per la difficoltà di reperire le parti o per i dazi eccessivi, ma i pochi preparatori presenti non sono ancora riusciti a dare una sferzata risolutoria e a imporre una scena cafe racer nel paese. Proprio per questo, il loro lavoro è ancora più apprezzabile.
Non ci soffermeremo troppo sui dettagli tecnici della piccola Honda. E’ facile notare come la moto, ritrovata in condizioni decorose, sia stata profondamente rivisitata tanto nella meccanica, quanto nell’estetica. Il motore è stato rivisto del tutto e ora appare come appena uscito dalla fabbrica; il mono posteriore è stato sostituito da due ammortizzatori singoli sul telaio modificato ad hoc e in grado di accoglierne gli attacchi. Il faro anteriore è di misura ridotta rispetto all’originale. Menzione d’onore per gli scarichi alti da vera scrambler e le ruote con il cerchione, meraviglioso, dipinto di nero e le gomme da trial. Il serbatoio, ricavato da un modello Honda degli anni ’70, prende la sua particolare colorazione dal catalogo ufficiale della casa giapponese. Il risultato… giudicatelo voi. Noi possiamo dire solo: bravo Carlos! Aspettiamo la prossima creazione di C2R Customs.
Photos by Rodrigo Westphal
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