La campagna pubblicitaria “You meet the nicest people on a Honda” ha giocato un ruolo fondamentale nell’avvicinare le persone non solo alle moto della casa di Minato, ma a tutto il settore motociclistico. Sfortunatamente non ha funzionato per Philippe Vincent, il designer canadese che fino a un anno fa non aveva mai posseduto una moto, non aveva la patente e pensava che Cafe Racer fosse un cocktail in voga nei locali londinesi. E invece, un anno dopo, ecco la sua prima creazione: una Honda CB750 inglese nell’ispirazione e ancor più nel nome: “Majesty”.
L’idea originaria di Philippe era quella di modificare leggermente la sua Honda ma dopo aver smontato qualche pezzo e cominciato a studiare i siti web di special e cafe racer, decise di dedicarsi a una preparazione radicale. Il lungo inverno Canadese lo ha sicuramente aiutato nella scelta, togliendo la moto dalla strada e rinchiudendola in garage per 6 lunghi mesi.
Finalmente, nel garage, l’ispirazione è arrivata. “Ho esitato a lungo a smontare il motore perché ero terrorizzato dal pensiero di non riuscire a metterlo a posto. Ma l’idea di verniciarlo a polvere ha prevalso e la mia ragazza è stata così gentile da aiutarmi”. Philippe si è poi concentrato nel design e, data la sua abilità manuale, è stato particolarmente veloce a sporcarsi le mani di grasso. Da buon esteta, la sua prima preoccupazione è stata quella del “chopping”, eliminando tutto il superfluo ma aggiungendo un telaio porta borse per spingersi nei tragitti più lunghi.
Una volta terminata la saldatura delle parti, serbatoio, fianchetti e plafoniera del faro sono stati spediti da un verniciatore professionista. Grigio metallizzato e adesivi donano alla moto un look vintage ma del tutto contemporaneo. La combinazione grigio metallizzato e nero è stata ricercata e raggiunta con grande cura del dettaglio. La sella in cuoio marrone scuro è il risultato di uno scambio su Ebay con un altro preparatore.
Il motore è stato interamente ricostruito da uno specialista di Honda Four, con nuovi pistoni, valvole e guarnizioni delle testate. Prima di venire rimontato ha subito il trattamento di verniciatura che Philippe desiderava. Lo scarico è divenuto un sistema quattro in due riverniciato di nero prima che i collettori fossero avvolti.
Le ruote sono state spedite da un verniciatore per essere anch’esse trattate con colore nero a polvere. In questo modo, è stata data nuova vita alle creazioni di Henry Abe, ulteriormente impreziosite da pneumatici Dunalop K70 da 19” all’anteriore e Firestone ANS da 18” al posteriore. L’anteriore è stato abbassato di 6 centimetri attribuendo una linea pulita e filante all’anteriore. I freni hanno ricevuto anch’essi una profonda revisione.
Il cockpit è uno spettacolo, con un nuovo manubrio, manopole e specchietti. I comandi originali sono stati restaurati, verniciati di nero con contrasti dorati a impreziosire ulteriormente i dettagli. Le frecce e la strumentazione donano alla “Majesty” un look fortemente orientato al vintage. “Alla fine, quello che veramente apprezzo è il suo look elegante ma tosto” puntualizza Phillippe. Ma quello che piace a noi è l’abilità di una rider che, pur non avendo mai costruito una moto in vita sua, è stato capace di incanalare tutta la sua passione e la sua energia verso la realizzazione di una special di altissimo livello.
Photos and inspiration via Pipeburn (www.pipeburn.com)
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