Auto e Moto d’Epoca dovrebbe esserci ogni sabato

È sabato, quell’unico sabato dell’anno in cui c’è Auto e Moto d’Epoca a Padova. Per me Auto e Moto d’Epoca dovrebbe esserci tutti i sabati. Ho quindici anni.

Sono le 8.15 e papà mi incalza: “Sbrigati! Ché sennò per strada troviamo un macello”. Mi aspetta fuori, la vecchia Citroen che borbotta in cortile, pronta a fare un giro diverso dal solito, ad essere esibita al concorso dedicato alle youngtimer. E per questo ieri è uscito prima dal lavoro, per tirare a lucido la carrozzeria metallizzata della CX, per spolverare gli interni, per far brillare i cerchioni. A me la CX non piace, preferisco le Porsche, e sono certo che oggi a Padova ne vedrò tante e talmente belle da scivolare con il cuore nel torrente della fantasia per un anno intero.

Ingollo orzo nel latte e Pan di Stelle alla velocità del suono – ché se papà si arrabbia poi sono dolori – e salgo sulla paciosa CX con quel volante che mi fa ridere e l’autoradio in verticale. Il traffico non c’è, pánta rheî come dicevano i Greci, e la zona destinata all’esibizione delle youngtimer è più a portata di mano del cappuccino al bar sotto casa. Preoccupazioni inutili quelle del mio vecchio. La nostra CX a concorso ci dà diritto all’ingresso VIP e a saltare la fila dei visitatori che alle 9.10 conta già una cinquantina di metri di brulicanti appassionati che incedono a passo di lumaca. Noi siamo dentro, e fiera sia!

Cominciamo dal padiglione dedicato ai club e alle scuderie. Tanti, tantissimi stand. Un continuo di saluti tra mio padre e questo presidente e quell’altro segretario. Un po’ noioso, ma non posso fare a meno di ammirare alcune gemme esposte, come quelle del Registro Storico Land Rover, come l’Alfa Giulia TI bianca, proprio quella che un amico di mio papà che gestisce un sito di appasionati – mi pare Rust and Glory o qualcosa del genere – ha caricato su Instagram qualche giorno prima. E poi le gemme del Registro Lancia, le oldtimer dell’Historic Club Schio, le Alpine, una Mercedes W123 (mio papà mi ha fatto vedere In Viaggio con Papà), come uscita dalla fabbrica, mai usata su strada. Infine, la Itala sulla quale Scipione Borghese, un principe, vinse una gara tra Pechino e Parigi nel 1907. Incredibile. Papà mi promette che mi porterà al Museo dell’Automobile di Torino per conoscere meglio la storia della Itala.

Quel padiglione da solo basterebbe a giustificare il viaggio, il prezzo del biglietto e anche la fila che non abbiamo fatto. Ho quindici anni, è almeno da dieci che sono appassionato di auto storiche.

Uno dei tanti presidenti e segretari, un tale che fa l’avvocato e ha un garage di una ventina d’auto, ci suggerisce di visitare lo stand di Ruote da Sogno per ammirare una Lancia Stratos rossa e la Shelby Cobra GT 500 “Eleanor”, la stessa di Fuori in 60 Secondi, il mio film vecchio preferito. E poi le Barchette Ferrari che però non mi entusiasmano ma tutti dicono che sono così belle, e io mi sento in colpa. E le perle esposte in occasione dell’asta da Finarte, dove chiedo a mio padre di registrarci per puntare sulla coppia di Porsche 911 Targa – ah le Porsche! – con lo stesso numero di telaio e lo stesso colore bianco avorio con gli interni rossi, l’una del 1968, l’altra del 2018. Papà mi dice che non è roba per noi.

Finalmente, il mio momento: un amico di papà, Piero Poli di 11HP, commercia perlopiù Porsche d’Epoca, è un grande intenditore e la sua selezione è sempre la migliore che un appassionato possa ricercare. Il suo stand è la mia fabbrica dei sogni: posso toccare, salire, e lui è così gentile da spiegarmi tutto, da dirmi “vai bene a scuola, lavora duro e una di queste te la comprerai prima di quando pensi”. La sua 2.4 S blu metallizzato è una vera gemma ma è la 930 tombac metallic paint to sample che mi colpisce dritto al cuore: prima o dopo sarai mia, penso, sfiorando con due dita i passaruota sinuosi .

Proseguiamo il giro dei padiglioni calpestando ogni singolo corridoio, ogni metro quadrato della fiera di Padova. Gli organizzatori parlano di 5.000 auto e di 130.000 visitatori, di una kermesse nella quale ogni appassionato può trovare l’auto dei  sogni. E in effetti ce ne sono per tutti: dalle Jaguar E-Type alle più moderne e abbordabili XK8, dalle Range Rover Classic in buon numero (le varie Suffix tre porte e EFI a passo corto e lungo, anche una livrea Camel Trophy) alle Series più rare, dalle Aurelia, alle Delta, alle 037. E Porsche 911 a centinaia, tante delle quali provenienti da oltreoceano e immediatamente riconoscibili per i bumper anteriori e posteriori. Da notare che quasi tutte le auto hanno il prezzo esposto e che, già sabato mattina, alcuni prezzi sono stati barrati per lasciare spazio a ribassi anche del 30 per cento.

Tra un anno ritornerò alla fiera di Padova. Papà dice che se mi promuovono col 7 mi comprerà la moto, la 125, e allora verremo insieme, lui con la Honda Four e io con la 125.

Ma un giorno non troppo lontano, sarò io a accompagnare papà a Padova su una Porsche 911 raffreddata ad aria e tirata a lucido, ovviamente, per il concorso youngtimer.

Pier Francesco Verlato 

Photo credits: Rust and Glory, Tommaso Vesentini, Auto e Moto d’Epoca

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