Ieri, 4 settembre 2019, ci lasciava a 74 anni l’immenso fotografo Peter Lindbergh. Nel 1991, fotografò otto tra le supermodelle più belle del mondo a Brooklyn, New York per il numero di settembre 1991 di Vogue America. Si trattava nientemeno che di Cindy Crawford, Tatjana Patitz, Helena Christensen, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Karen Mulder e Stephanie Seymour. Gli abiti di questo servizio, intitolato “Wild at Heart” (Selvaggio nel Cuore) furono disegnati da Grace Coddington e appaiono come un mix di Chanel e Schott. Questa produzione fotografica ci ispira e stupisce ancora oggi, oltre 25 anni dopo. Le moto inglesi del servizio valorizzano ulteriormente questo lavoro. Ci sono diverse Triumph, e probabilmente una BSA.
Immagini da togliere il fiato e grande ispirazione. Il libro definitivo su Peter Lindbergh
Gli anni ’90 sono stati la decade delle supermodelle: Cindy Crawford, Tatjana Patitz, Helena Christensen, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Karen Mulder, and Stephanie Seymour. La foto si intitolava “The Wild Ones” (Le Selvagge). Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
La supermodella Helena Christensen in una posa alla Marlon Brando. Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
Marlon Brando nei panni d Johnny ne’ Il Selvaggio. Il film sarà un passo avanti in termini di stile ma l’opinione pubblica conservatrice dell’America anni ’50 e ’60 lo respingerà, come successe nel decennio successivo con Easy Rider riguardo al quale potete leggere di più a questo link.
Naomi Campbell, Karen Mulder, Helena Christensen. Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
Helena Christensen. Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
Linda Evangelista. Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
Per le supermodelle, una posa alla Fronte del Porto, altro celebre film con Marlon Brando. Style: Karl Lagerfeld per Chanel. Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
Sollevamento pesi sul set! Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
Naomi Campbell. Foto © Peter Lindbergh per Vogue America
Peter Lindbergh e le sue supermodelle
Articolo originariamente apparso sulle pagine di The Selvedge Yard
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