C’è un libro, là fuori, che celebra le moto, quelle vere. Quelle rumorose e puzzolenti, fatte di ferro e di cuoio, dove la batteria serve ad alimentare il motorino di avviamento (quando c’è) e non a fare funzionarie una serie di diavolerie elettroniche che rischiano più di lasciarci a piedi che di avvantaggiarci.
Noi vogliamo bene alle moto vecchie. Anzi, le adoriamo.
È l’epoca d’oro delle moto, dagli anni ’60 ai primi ’90, che il libro “The Ride. Le nuove motociclette custom e i loro costruttori” vuole onorare. Non è la solita vecchia operazione nostalgia: la canzone scelta per questa festa ha nel ritornello le parole “café racer”, “street tracker”, “bobber”, “brat”, “scrambler”…
La moto è l’espressione della nostra personalità, lo strumento della nostra liberazione, il nostro modo di dire all’ambiente borghesuccio e conformista che ci circonda di andarsene affanculo. E lo vogliamo fare lo stile dei capolavori degli ultimi 40 anni, di quei modelli che appena usciti dalla fabbrica sono già dei classici. Non ci interessano le cromature, le verniciature sgargianti, le ruote da 26′ (quanto fanno schifo le custom bagger?). Vogliamo la puzza di benzina e olio del Fantic della nostra infanzia, il sound della Sportster che sognavamo a 18 anni, l’appeal della Bonneville che abbiamo scoperto a 25. Tutto insieme, magari con uno scarico alto e le gomme tassellate, perché siamo tipi più da fettucciato che da bar. Oppure con i semi manubri e il codino arrotondato, perché se il café più buono è quello italiano, le nostre racer sono ancora meglio.
The Ride è un libro su chi le moto le costruisce con questa filosofia: compro un modello più o meno obsoleto, interpreto i desideri del cliente, faccio di tutto per consegnargli il ferro dei suoi sogni. I costruttori in questione non sono Honda o Kawasaki e nemmeno Ducati o Triumph; sono abili artigiani che, combinando passione e esperienza, realizzano opere uniche. All’interno di questo variegato mondo ci sono quelli già famosi, come gli Australiani di Deus ex Machina, i tradizionalisti, come gli Spagnoli di Fuel Bespoke Motorcycles, i punk come El Solitario e gli artisti veri e propri come i Giapponesi di Motor Rock, le cui creazioni starebbero meglio nelle gallerie di New York e Londra che nei garage. L’accurato lavoro di ricerca compiuto dagli autori (tra cui figura anche il mitico Vintagent, al secolo Paul D’Orleans) ha selezionato, senza dubbio, il meglio in circolazione.
Se ami l’odore della carta e le vibrazioni delle moto autentiche, assicurati la tua copia. Non ce ne sono più tante in circolazione.
The Ride: New Custom Motorcycles and Their Builders
di Paul D’orleans (Autore), David Edwards (Autore), Gary Inman, Chris Hunter, Robert Klanten
Copertina rigida, 320 pagine
Editore: Die Gestalten Verlag; 01 edizione (29 agosto 2013)
ISBN-10: 3899554914
ISBN-13: 978-3899554915
Peso di spedizione: 2,7 Kg
Media recensioni Amazon: ★★★★★
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