Malle Canyon 2024. Quando perdere è una prova d’onore

Quando chiedi ai fondatori di Malle London se la loro è un’azienda che produce valigie, un marchio di abbigliamento o un tour operator, Robert Nightingale e Jonny Cazzola ti guardano dritto negli occhi e rispondono con un secco: «Sì.»

Testo di Redazione Rust and Glory, liberamente tratto da Bike Exif.

Foto di Malle London.

Non c’è il tempo per le chiacchiere con Jonny e con Robert. Basta pensare che producono l’attrezzatura da moto più cool del pianeta, e intanto organizzano eventi folli come il Malle Mile (leggi il nostro reportage dell’edizione n. 10 e guarda il video) e il Great Malle Rally. Se ciò non bastasse, hanno aggiunto un’altra ricca portata al menu: il Malle Canyon, quattro deliranti giorni tra le montagne di calcare e i deserti di sabbia bianca, a due passi da Lisbona, in Portogallo.

Immagina la scena: motociclisti da ogni angolo del globo accampati in mezzo alle rocce, pronti a buttarsi nel fango e nella sabbia. Perché il Portogallo? Beh, Jonny vive a Lisbona da cinque anni, e l’idea di un festival in mezzo al nulla lusitano gli faceva luccicare gli occhi come un rugbista irlandese agli open days della Guinness. Lo abbiamo incontrato al Malle Mile e non riusciva a stare fermo. “Sarà una bomba”, diceva.

Spoiler: aveva ragione.

Non siamo riusciti a partecipare, ma le foto che abbiamo raccolto dall’account Instagram di Malle valgono più di 1.000 parole. E, come da tradizione per gli eventi di Malle, lo scopo era uno solo: divertirsi il più possibile con i mezzi meno adatti. Robert e Jonny amano ricordare a tutti che “questa è la gara che perdiamo insieme”. E se non capisci il senso di questa frase, forse non meriti nemmeno una moto.

«Malle Canyon , un’altra invenzione di Robert e Jonny … amo lo spirito della loro organizzazione, precisa, facile e diretta nel cercare posti belli per creare un’atmosfera speciale con occhio del motociclista appassionato. Puro stile Brit, senza fronzoli inutili, anche spartano ma con classe … ripeto, in stile anglosassone!»

– Andrea Chiaravalli | @MotoBast

Il format era quello di sempre: corse, concerti, DJ, moto custom, e abbastanza cibo da mandarti dritto in coma glicemico. Dormire? Campeggio o glamping, per chi non vuole rinunciare alle comodità, e una marea di opzioni nei dintorni. La festa è partita giovedì sera con una cena per cento persone organizzata dal ristorante Da Noi, un piccolo gioiello nel quartiere di Madragoa a Lisbona. Ovviamente, il tutto annaffiato da ingenti quantità di Porto.

Venerdì mattina la follia è decollata: una carovana di moto, auto da corsa vintage e i mitici UMM 4×4 portoghesi hanno affrontato un tour da cartolina attraverso il Parco Nazionale di Arrábida. Non è mancata una sosta spirituale al Santuario de Nossa Senhora do Cabo Espichel, un monastero del 1700 che si affaccia sull’Atlantico. Solo Malle poteva riuscire a far parcheggiare una banda di motociclisti sotto gli archi di pietra di un luogo sacro.

Tornati al Canyon, è stato il momento del pezzo forte: The Art of the Machine, la mostra di moto custom che ormai è una costante a tutti gli eventi Malle. La tenda era strapiena di gioielli meccanici da sogno: Norton, Maria Motorcycles, Holy Moly, Unik Edition, WKND Customs…

Sabato è stato il giorno della polvere. Si è iniziato con una corsa selvaggia di cinque chilometri nel deserto. Come al Malle Mile, ma con più sabbia. Le moto e i piloti che si sono lanciati nella mischia sono stati una benedizione per i fotografi: scrambler classiche, moto custom, vecchie glorie dei rally arrugginite dalla salsedine, scooter e moto da strada. Malle non sbaglia mai: se pensi di aver visto tutto, riescono sempre a sorprenderti con il mezzo meno adatto al terreno che deve affrontare.

A un certo punto, c’era talmente tanta sabbia da oscurare la luce del sole: il Canyon Carve, la Dune Climb e la Canyon Relay hanno messo alla prova moto che sembravano uscite da un custom show ma che navigavano a mo’ di KTM alla Paris Dakar. Moto così belle da farti venire voglia di metterle in salotto piuttosto che farle arrancare oltre ogni traccia di civiltà. Un nonsenso che, a un evento organizzato da Malle, assume perfettamente senso.

Oltre agli aficionados inglesi, c’erano partecipanti da Spagna, Svizzera, Francia, Belgio, Germania, Italia e persino da Stati Uniti, Australia e Sud Africa. E se pensi che non ci fossero nomi noti, ripensaci: Troy Lee era lì, e anche Dimitri Coste, il fotografo dandy della motorcycle culture che emana eleganza anche solo camminando per andarsi a fare una birra.

Domenica, il gran finale: il Canyon Derby. Una combinazione di Canyon Carve e Dune Climb che ha visto i piloti sfidarsi in duelli a eliminazione diretta. Alla fine, a assicurarsi la vittoria è stato il britannico Kirk Catherick, che ha soffiato il primo posto al locale Tomás Blades per un per un granello di sabbia.

Ovviamente, un posto sul podio e una bottiglia di spumante sono bei premi, ma il vero tesoro del Malle Canyon è stato il piacere di perdere tutti insieme. Le risate, le cadute, la polvere tra i denti: quello è il vero trofeo. La pianificazione dell’edizione 2025 è già iniziata. Gente, bloccate le agende.

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