Bologna, 24 ottobre 2024 – Si respira un’aria diversa, quasi mistica, all’interno dei padiglioni di BolognaFiere. La fiera Auto e Moto d’Epoca ha aperto i battenti, e non è solo un evento: è un tuffo nell’anima di un passato che resiste, brilla, commuove. Sotto un tetto di 235.000 metri quadrati e lungo 14 padiglioni, si snodano le storie e le linee del classico, quel “Classic” che non è solo nostalgia ma è eredità, passione, spirito indomito. E così, in questo maestoso spazio, il fascino di auto e moto d’altri tempi rivive con più forza che mai.
Sono oltre 7.000 i veicoli esposti, provenienti da oltre 40 Paesi: ogni carrozzeria, ogni dettaglio, ogni piega delle loro forme racconta di una strada percorsa e mai dimenticata. Non si tratta soltanto di bellezza o valore storico. No, quello che si ammira è il testamento meccanico di un’epoca in cui l’automobile e la moto erano arte, una provocazione, un riflesso della società stessa. Un miracolo di acciaio e olio che ancora incanta collezionisti, nostalgici, e chiunque abbia mai sognato il ruggito di un motore di un tempo, di quelli che risuonano nell’anima.
Alla guida di questa edizione troviamo Antonio Bruzzone, CEO di BolognaFiere, che commenta con emozione e consapevolezza il ruolo storico della manifestazione: “Auto e Moto d’Epoca è una fabbrica di sogni e ricordi”, ha dichiarato, con quella pacatezza che si alterna alla scintilla del visionario. Con fierezza, sottolinea il passaggio da Padova a Bologna, come il compimento di una scelta necessaria e lungimirante per accrescere il peso internazionale dell’evento. “Ringrazio Mario Baccaglini per aver reso possibile questo passo e il team di Intermeeting che ora fa parte della famiglia BolognaFiere,” aggiunge Bruzzone.
E mentre i padiglioni accolgono le file di appassionati, curiosi e collezionisti, tra i modelli d’epoca si possono scorgere esemplari iconici, macchine restaurate fino alla perfezione o altre lasciate allo stato originale – e il fascino delle imperfezioni non è mai stato così eloquente. Ogni carrozzeria consumata dal tempo, ogni sedile di pelle segnato dal passare degli anni, è lì a raccontare non solo una storia di motori, ma anche delle mani che hanno stretto quei volanti, di chi ha amato o sognato in quell’abitacolo.
Non è solo il passato a dominare la scena. Qui, nel cuore della Motor Valley, dove il rombo dei motori fa parte del DNA locale, si aprono anche visioni del futuro. Perché per gli appassionati veri, la storia non si ferma, si evolve. Tra restauri impeccabili e rarità introvabili, il messaggio è chiaro: il mito continua, perché c’è un pezzo di ognuno di noi su quella strada di ferro e memoria.
E così, Bologna diventa per qualche giorno una capitale senza tempo, il palcoscenico di un’umanità che si muove tra il ricordo e la passione, pronta a lasciare un segno, proprio come quelle ruote che continuano a girare, implacabili.
“La passione vince ancora – ha dichiarato Mario Carlo Baccaglini, organizzatore del salone – Sono tantissimi gli amanti delle classiche che ci hanno raggiunto a Bologna, nonostante quanto successo in questi giorni sul territorio emiliano. Ci piace pensare di poter contribuire, grazie al successo della ma- nifestazione, ad aiutare la città a riprendersi. C’è un grande attaccamento per Auto e Moto d’Epoca. Speriamo di offrire – ancora una volta – uno spettacolo unico. Perché Auto e Moto d’Epoca non è solo un salone. È un tributo a una passione che attraversa le generazioni”.
Redazione Rust and Glory
Images courtesy of Michele di Mauro | Auto e Moto D’Epoca | BolognaFiere
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