Addio a Malcom Smith, leggenda del motociclismo

Malcolm Smith (1941-2024), considerato da molti il motociclista più celebre e amato d’America, è morto per complicazioni legate al morbo di Parkinson, contro cui ha combattuto per oltre vent’anni. Aveva 83 anni. Negli ultimi mesi della sua vita, Malcolm aveva accolto i suoi nipoti più piccoli, Malcolm, Conrad e Claire, e aveva trovato una gioia senza pari nel vedere le sue nipotine imparare ad andare in moto.

Un uomo, una tempesta. Durante i suoi 83 anni, Smith non si è mai fermato: pilota, meccanico, gestore d’officina, imprenditore, attore, filantropo, difensore del motociclismo. Marito, padre, nonno, amico. E tanto altro. Ma più di tutto questo, Malcolm Smith era il motociclista di tutti. Un uomo che incarnava ciò che le due ruote possono rappresentare per chiunque: passione, divertimento, libertà. Un esempio vivido di come il motociclismo possa cambiare le vite, in modi che non avremmo mai creduto possibili.

«Malcolm Smith rappresentava tutto ciò che c’è di buono nei motociclisti e nel motociclismo,” ha detto Rob Dingman, Presidente e CEO dell’American Motorcycle Association. “Non solo eccelleva come pilota e imprenditore, ma era anche un modello di come vivere al massimo il motociclismo e restituire qualcosa a questo sport, cosa che ha fatto per gran parte della sua vita — e sempre con quel suo inconfondibile sorriso.»


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Noi, invece, lo abbiamo ricordato così su Instagram: «Uno dei tre protagonisti di On Any Sunday, al fianco di Steve McQueen e Mert Lawwill, ritratto dalla lente di Bruce Brown come il più forte, il più completo, il più audace. Ma sempre con un sorriso beffardo, come se il mondo fosse il suo parco giochi e le competizioni un’occasione per divertirsi più che per vincere. Eppure vinceva, eccome se vinceva… Malcom Smith era l’antitesi di Steve McQueen: meno star, più sostanza. Dove Steve si misurava con la moto, Malcolm si fondeva con essa. Guardatelo nel breve clip al termine dello slideshow: mentre gli altri arrancano lungo una discesa impossibile trascinando le moto, lui ci salta sopra come se percorresse il viottolo di casa. Quella Husqvarna di serie? È la stessa che lo ha portato a trionfare nella Baja 1000, una gara che separa i piloti dai turisti delle competizioni. Lì, Malcolm non si è limitato a dominare su due ruote ma ha vinto anche su quattro, a dimostrazione che ogni veicolo era solo un altro mezzo per scrivere la sua leggenda.»

Più di dieci anni fa, Malcolm Smith ha scritto queste parole nel capitolo finale della sua autobiografia, pubblicata nel 2015: «Tutto è iniziato il 9 marzo 1941, in un piccolo ospedale rurale nel villaggio di Ganges, su Salt Spring Island, British Columbia, Canada… Dove finirà, nessuno lo sa. Ma posso garantirvi una cosa: mi godrò ogni minuto che mi resta, con un sorriso sulle labbra e la mia famiglia accanto. Non si può chiedere di meglio.»

Redazione Rust and Glory

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