Bimota moto riminesi: cuore, design e velocità

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Bimota resterà sempre speciale. Quello che abbiamo saputo creare – lo dico perché lo penso, anche se può sembrare presuntuoso – è qualcosa che rimane tuttora nel cuore degli appassionati.

                                                                                                                                                           Giuseppe Morri

Ossessione motori

Bimota sta alla moto come Lamborghini all’auto, e non per niente nascono a pochi chilometri di distanza, in quella terra di mortadella e strade dritte, che per andare a cercarti due curve finisci per forza a Imola, o in cima alle colline bolognesi. Che lì, poi, ce ne sarebbero di storie da raccontare, dalla Vespa special ai Fifty taroccati e poi… le prime camporelle. Ma lasciamo stare e parliamo di Bimota.

Una storia di uomini

Come l’ha definita il fondatore Giuseppe Morri, Bimota è una storia di uomini guidati da una passione fortissima fatta di notti a parlare di moto, di lunghe ore a modificare telai per rendere l’Honda o la Suzuki di turno più performante in pista. Bimota nasce dalle competizioni e molti piloti sono cresciuti a cavallo di questi cunei a due ruote con strane sospensioni che invitano alla riverenza solo a passarci di fianco. Parliamo di Ferrari, Mamola, Falappa, Tardozzi ma anche di quelli meno famosi come Beppe “Kocis” Elementi, ma “con un cuore così” (cit. Giuseppe Morri).

Il genio Tamburini

Se i trascorsi agonistici della casa riminese sono di tutto rispetto con due campionati mondiali portati a casa, rispettivamente il Campionato del Mondo 350 con Jon Ekerold alla fine del 1980 e il Campionato del Mondo TT F1 con Virginio Ferrari nel 1987, va anche ricordato che l’altro socio oltre a Morri (e Bianchi che però se ne uscì subito) fu Massimo Tamburini, il designer della Ducati 916 a cui il Museo Ducati dedica una mostra personale fino al 15 Gennaio 2020. Tamburini, idraulico di formazione e professione era niente di meno di un genio del design. Le sue creazioni, a partire dalla strepitosa Bimota SB2 fino alla citata 916 sono ricordate come alcune tra le più belle moto mai progettate e prodotte in serie.

Anticonformisti, sempre

Proprio come Lamborghini, Bimota ha sempre spinto il design delle proprie moto oltre il limite di ciò che era considerato normale sudandosi – ma alla fine raggiungendo – l’apprezzamento degli appassionati di moto e non solo. Ché se ci metti il cuore, alla fine vinci sempre.

Kawasaki acquista Bimota

Il 24 settembre 2019 si è perfezionato l’accordo per l’acquisto della casa riminese da parte del colosso del Sol Levante. In tempi di shopping a buon mercato dei marchi che hanno fatto la storia del nostro paese nel comparto motociclistico e non solo, siamo felici di sapere che Bimota entrerà in un gruppo con una fortissima tradizione nel settore delle due ruote. Ci auguriamo che il management lascerà il genio italiano libero di sperimentare. Bimota e Kawasaki si conoscevano già molto bene. Da questa partnership potrebbe nascere qualcosa di meraviglioso.

Pier Francesco Verlato

Photo credits: Motociclismo.it, Silodrome.com

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